Il centrocampista francese ha parlato in conferenza stampa del nuovo allenatore bianconero: una scelta che ha definito non influente per il suo futuro
Adrien Rabiot promuove Thiago Motta. Direttamente dal ritiro della Francia, il centrocampista della Juventus ha parlato in conferenza stampa, commentando così la scelta del club bianconero di puntare su Thiago Motta: "È un grande allenatore, ha fatto molto bene in Italia da quando è lì. Abbiamo giocato diverse stagioni insieme, ma questo non sarà determinante nella mia scelta: lui ha la sua carriera da portare avanti e io la mia. In ogni caso In ogni caso è un'ottima scelta per la Juventus".
A proposito di futuro (il francese ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno), Rabiot ha fatto il punto della situazione: "Pensavo che il mio futuro si sarebbe deciso prima dell'Europeo. Dovevamo discutere con la Juve a fine campionato, non è successo e una volta arrivato in nazionale mi sono tolto il pensiero dalla testa per concentrarmi al 100% sulla Francia. Sto parlando con il mio agente, ma per ora l'argomento l'ho messo da parte". Poi parla dei suoi anni alla Juventus: "Il periodo alla Juve mi ha fatto molto bene. Stare con grandi giocatori e far parte di un'istituzione come la Juve mi ha fatto crescere".
Nel corso della conferenza stampa, il centrocampista francese ha parlato anche dell'infortunio al naso di Mbappé paragonandolo a quello del compagno di squadra Szczesny: "Non so esattamente se è lo stesso di Kylian. È stato operato e uno o due giorni dopo era disponibile per la partita successiva. Hanno corso dei rischi? Questa è un'altra domanda, ma lì successe tutto rapidamente. Ecco perché quando mi è stato detto che Kylian si era rotto il naso, nella mia testa non era così grave, perché avevo capito che poteva essere disponibile abbastanza rapidamente".
Chiosa finale con una battuta sulle prossime elezioni amministrative francesi, argomento molto caldo nel ritiro dei Bleus: "C’è in gioco anche il futuro della Francia, è un tema molto importante, anche scottante. Ognuno è libero di pensare quello che vuole e di dire la sua. Ciò che vogliamo dire alla gente è di andare a votare, non di dare agli altri l'opportunità di scegliere per se stessi. Non darò il mio voto, ma siamo in una democrazia e dobbiamo accettarlo. All’interno del gruppo non dobbiamo farci influenzare da questo argomento, abbiamo una competizione da gestire. Se potessimo metterla un po’ da parte, sarebbe positivo".