© Getty Images
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La sfida di Amburgo tra Repubblica Ceca e Turchia, terminata 2-1 per la squadra di Montella, è entrata in negativo nella storia degli Europei di calcio. Nel corso dell'accesissimo match in cui c'erano in palio gli ottavi di Euro 2024, l'arbitro Istvan Kovacs ha perso il polso della situazione e ha estratto la bellezza di 20 cartellini, 18 gialli e 2 rossi, stabilendo un nuovo e poco invidiabile record per la rassegna continentale. Il fischietto romeno, coadiuvato dagli assistenti Marinescu e Artene con il norvegese Eskas IV uomo e il polacco Kwiatkowski al Var, ha espulso due giocatori, Barak per doppia ammonizione (quindi sventolandogli in faccia tre cartellini) e Chory (rosso diretto) e ne ha ammoniti la bellezza di altri 16: Ozcan, Schick, Yildiz, Yuksek, Gunok, Calhanoglu, Cakir, Muldur, Jaros, Cerv, Akaydin, Krejici, Ayhan, Kocku, Guler, Soucek.
È stato un autentico Far West quello visto al Volksparkstadion, con il concitatissimo finale come ciliegina sulla torta di una gara tanto spettacolare quanto fallosa. A dare il via a quella che è stata ribattezzata 'La battaglia di Amburgo', un protagonista del nostro campionato, il fiorentino Barak che si fa cacciare nel giro di 9': all’11 il centrocampista ceco viene ammonito per aver trattenuto vistosamente Kadioglu e al 20' si prende il secondo giallo per uno step on foot a centrocampo ai danni di Ozcan. Proteste e brutti falli costano il giallo anche all'interista Calhanoglu e allo juventino Yildiz, prima del prologo finale con rissa e invasione di campo. Alla fine fa festa solo la Turchia in una pagina poco edificante per lo sport.