L'attaccante si confessa a El Chiringuito: "Senza mia moglie la mia carriera sarebbe stata diversa"
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In una intervista a El Chiringuito, Alvaro Morata ha parlato della difficoltà di essere sempre al centro delle critiche, soprattutto in Spagna. "Ho toccato il fondo, ho pensato di gettare la spugna - ha confessato l'attaccante della Spagna - Non voglio dilungarmi troppo sull'argomento... Sembra che alla fine tu sia sempre a dire qualche scusa o lamentarti... Non sto parlando del fatto che la gente mi ami o meno. È una questione di rispetto e in Spagna molte persone, non sto parlando solo dell'ambiente calcistico... Ho vissuto molti episodi con la mia famiglia per strada. Non importa quanti episodi spiacevoli devi vivere, è la mia quotidianità, quando vado al supermercato con i miei figli o per portarli agli allenamenti. Pochissime persone mi conoscono veramente. E molte persone che ho incontrato nel corso della mia vita hanno cambiato opinione su di me quando mi hanno incontrato".
Morata si è fatto aiutare, oltre che dalla sua famiglia, anche da psicologi e psichiatri, una cosa ormai sempre più comune nel mondo del calcio dove le pressioni sono sempre più insostenibili. "Ho pensato un bel po' di volte di gettare la spugna, ma alla fine quando racconto ai miei figli la cosa migliore che posso insegnare loro è che sono stato nella merda molte volte e alla fine ho sempre tirato fuori la testa. E questo per me è motivo di orgoglio. Oggi ho il mio psicologo, il mio psichiatra e un allenatore. Mi hanno aiutato molto. Loro e mia moglie sono il filo che mi sostiene nei momenti delicati e sono loro che ti valorizzano e ti fanno vedere te stesso con occhi diversi... Senza mia moglie (Alice Campello, ndr) la mia carriera sarebbe stata completamente diversa".