Fatale la botta al ginocchio rimediata in Sierra Nevada
La resa di Fabio Aru è arrivata dopo la visita del dottor Combi a Milano. Il responso è stato chiaro e crudele per il ciclista: 10 giorni di riposo e ultrasuoni al ginocchio. La diagnosi parla di schiacciamento della cartilagine, trauma rimediato per colpa di una caduta in Sierra Nevada dove l'azzurro stava preparando il Giro d'Italia. "Sognavo la partenza dalla mia Sardegna - ha commentato Aru - e purtroppo, si è verificato un incidente. Anche se con grande rammarico, sono costretto a rinunciare alla partecipazione alla corsa rosa".
Questa proprio non ci voleva. Ora concentriamoci sul recupero al 100%! Vi terrò aggiornati nei prossimi giorni... #ilcavalieredei4mori pic.twitter.com/V8M6JITW3q
— Fabio Aru (@FabioAru1) 7 aprile 2017
Alza bandiera bianca il campione di San Gavino Monreale e perde uno dei protagonisti più attesi la Corsa rosa del centenario. Anno orribile il 2017 per Aru che l'ha visto prima ritirarsi dalla Tirreno-Adriatico per una tracheobronchite, poi cadere in allenamento domenica 2 aprile a Sierra Nevada, con la botta al ginocchio sinistro che si è rivelata determinante per il forfait al Giro. L'atleta sardo, il prossimo 20 aprile sarà di nuovo visitato. Ma intanto, dopo un consulto con il team manager Alexandre Vinokourov, è arrivata la decisione di ufficializzare già il no al Giro: i tempi erano troppo stretti per pensare di potersi presentare ad un buon livello al via.
Vincenzo Nibali lo aspettava sulle strade del Giro, in una battaglia attesa dagli appassionati di ciclismo e ora che Aru si è arreso all'infortunio al ginocchio gli dedica queste parole: "Sono molto dispiaciuto. Gli ho anche inviato un messaggio d'incoraggiamento, spero riesca a superare questo momento. Al di la' di ogni cosa, per me Fabio resta un amico, qualche volta ci incontriamo anche a Lugano, dove abitiamo. Con il suo forfait, il Giro d'Italia perde uno dei probabili protagonisti. Saranno in tanti a puntare alla vittoria e Aru sarebbe stato uno di questi".