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GIRO D'ITALIA

Giro d'Italia, strepitoso Caruso sull’Alpe Motta: la 20esima tappa è sua, Bernal a un passo dal trionfo

Il ragusano della Bahrain Victorious batte il colombiano e consolida il secondo posto in classifica generale

29 Mag 2021 - 17:29
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© Getty Images  | Vince Damiano Caruso! Straordinario il siciliano della Bahrain-Victorious.
© Getty Images  | Vince Damiano Caruso! Straordinario il siciliano della Bahrain-Victorious.
© Getty Images  | Vince Damiano Caruso! Straordinario il siciliano della Bahrain-Victorious.

© Getty Images | Vince Damiano Caruso! Straordinario il siciliano della Bahrain-Victorious.

© Getty Images | Vince Damiano Caruso! Straordinario il siciliano della Bahrain-Victorious.

Il Giro d'Italia 2021 è di Bernal, salvo clamorose sorprese. La 20esima tappa se la aggiudica però Caruso, secondo in classifica generale, con una prestazione superlativa in una frazione dai 4200 metri di dislivello. Alle sue spalle taglia il traguardo proprio il colombiano con 24 secondi di ritardo, seguito poi da Martinez Poveda e Bardet. Domenica la cronometro finale verso Piazza Duomo, ultimo appuntamento di questa edizione.

Egan Bernal è in sostanza il vincitore del Giro d’Italia 2021, anche se i fari della 20esima tappa sono tutti per Caruso, secondo in classifica generale ma primo sull’Alpe Motta dopo 4200 metri di dislivello gestiti magistralmente. Il colombiano può comunque esultare, perché i quasi due minuti di vantaggio sul ragusano dovrebbero essere sufficienti da difendere nella cronometro da Senago a Piazza Duomo. Già ben prima della partenza da Verbania è chiaro a tutti che la penultima frazione deciderà le sorti della classifica: Marengo si prende il traguardo volante di Cannobio, poi nove corridori imbastiscono una fuga, ma tra loro non ci sono uomini che puntano al primo posto in Piazza Duomo.

Al momento dello sconfinamento in Svizzera i battistrada sono appena oltre i quattro minuti di vantaggio, ma il Passo San Bernardino mette alla prova le forze di chiunque e i fuggitivi si dimezzano ai soli Vervaeke, Grossschartner, Pellaud, Albanese e Visconti. Sono proprio i due italiani, in quest’ordine, a tagliare per primi il gpm, poi però una strepitosa operazione della Dsm di Bardet raggiunge il poker in capofila, con tre uomini a cui si aggiungono poi anche Caruso e Bilbao. A questo punto è quindi il Passo dello Spluga a scremare le ruote meno tenaci: dietro Bernal perde Moscon e davanti rimangono soltanto gli ultimi cinque ciclisti accorsi, a una quarantina di secondi sul gruppo maglia rosa - composto da una ventina di atleti - a 30 chilometri dal traguardo.

La matematica consegna definitivamente la maglia azzurra a Bouchard, Castroviejo fa un eccellente lavoro per il colombiano in rosa e poi molla, così come Storer e Bilbao davanti, lasciando Bardet e Caruso all’inizio dell’Alpe Motta. Bernal dietro dà il via a una decisa rincorsa con il fondamentale aiuto di Martinez e l’ombra di Yates a marcarlo stretto, così come Carthy, Vlasov, e Almeida. Il duo in testa si sfalda sulla salita finale con il solo ragusano a prendersi tifo, gloria e tappa e a guadagnare 24 simbolici secondi su Bernal, instancabile al secondo posto sull’Alpe Motta e ora al sicuro con 1’59’’ in vista della cronometro finale verso Piazza Duomo. Terzi all’arrivo Martinez Poveda e Bardet.

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