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GIRO D'ITALIA

Giro d’Italia 2021, capolavoro Fortunato sullo Zoncolan: la 14esima tappa è sua, la maglia rosa resta a Bernal

Il 25enne della Eolo-Kometa è eroico davanti a Tratkin e Covi, il colombiano chiude la frazione in modo strepitoso al quarto posto

24 Mag 2021 - 11:44
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© Getty Images  | Fortunato vince sullo Zoncolan: per il bolognese è la prima vittoria al Giro. 
© Getty Images  | Fortunato vince sullo Zoncolan: per il bolognese è la prima vittoria al Giro. 
© Getty Images  | Fortunato vince sullo Zoncolan: per il bolognese è la prima vittoria al Giro. 

© Getty Images | Fortunato vince sullo Zoncolan: per il bolognese è la prima vittoria al Giro. 

© Getty Images | Fortunato vince sullo Zoncolan: per il bolognese è la prima vittoria al Giro. 

La 14esima tappa del Giro d’Italia 2021 è quella del leggendario Zoncolan e se la aggiudica un infaticabile Lorenzo Fortunato, primo a scollinare l’incredibile pendenza dell’arrivo davanti a Jan Tratkin e Alessandro Covi. Dietro a loro un eccellente Bernal che conserva la maglia rosa, anche se il secondo posto in classifica generale è ora di Yates, scattato con lui nel tratto finale di frazione.

Si parte da Cittadella e si arriva al mitologico Monte Zoncolan nella 14esima tappa e il capolavoro lo realizza uno strepitoso Fortunato, fin dall’inizio nel gruppo di fuga e unico a mantenere altissimo il ritmo nonostante le pendenze terrificanti del finale: la maglia rosa, nemmeno a dirlo, rimane affare di Bernal, ancora in grande forma. Sin dalle prime battute il gruppo si spezza in diversi tronconi, ma è un drappello di 11 corridori, tra cui Bennett, a lasciarsi dietro il resto dei ciclisti. Il peloton fatica a organizzare le operazioni di recupero con attacchi isolati, poi però sembra accettare il distacco crescente in vista di un finale di tappa davvero proibitivo, leggendario. Al Castello di Caneva - quando il divario è di circa sette minuti - il primo gpm va a Mollema e dal traguardo arrivano notizie di un clima ostico. Un gruppetto di sette atleti tra cui Vlasov e Bernal accelerano e si mettono all’inseguimento dei primi 11 a meno di 100 chilometri dalla fine della frazione e a loro se ne aggiungono altri, guidati da Evenepoel. Affini si prende il traguardo volante di Arta Terme e poi molla la presa, così come Mosca e altri due avversari: in testa rimangono quindi in sette a circa 10mila metri dall’arrivo sullo Zoncolan.

Tratnik guida il gruppo dei fuggitivi con Oliveira, Mollema, Ponomar (che perde terreno per primo), Bennett, Covi e Fortunato, poi dietro il gruppo maglia rosa si compatta a oltre cinque giri d’orologio di ritardo. L’ultimo citato della lista è il solo a tenere il passo dello sloveno e a non rimanere indietro come gli altri, ma con picchi di pendenze di addirittura il 27% all’orizzonte, tutto può accadere: anche la trentina di stoici che fanno compagnia al leader della classifica generale Bernal rosicchiano infatti secondi con costanza da formica. Dietro smettono di crederci Nibali e Valter, ma davanti il 25enne di Bologna dà il via alla fuga solitaria con ambizioni di primo posto allo Zoncolan. Il gruppo viene lasciato nettamente dietro da Yates e Bernal a un migliaio di metri di super salita dall’arrivo, ma tra la nebbia sbuca Fortunato a meritarsi la tappa, seguito a 30 secondi di intervallo da Tratnik e Covi. Appena giù dal podio un incredibile Bernal - sempre maglia rosa - che sorpassa tutti i ciclisti in fuga e stacca anche Yates, sesto all’arrivo ma ora secondo nella classifica generale proprio alle spalle del colombiano, a 1’33’’ di ritardo. Ottima anche la prova di Caruso, sempre terzo a 1’51’’ e decimo nella frazione, mentre scivola al quarto posto Vlasov: settimo Ciccone.

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