Il jolly difensivo ha segnato contro Cagliari e Verona regalando 4 punti pesantissimi
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Le copertine e i titoloni dei giornali se li sono presi quasi sempre Lukaku e Lautaro Martinez, la LuLa che ha trascinato a suon di gol l'Inter allo scudetto. Ma c'è un calciatore che è stato il simbolo di un gruppo capace davvero di mettere il "noi" davanti a tutto. Stiamo parlando di Matteo Darmian, arrivato in silenzio dal Parma negli ultimi giorni di mercato (in prestito con obbligo di riscatto di 2,5 milioni scattato dopo la vittoria a febbraio contro la Fiorentina), un prodotto del vivaio milanista entrato in punta di piedi ad Appiano Gentile che con il passare del tempo si è ritagliato sempre più spazio e, cosa fondamentale, si è fatto trovare sempre pronto. Soprattutto ha accettato senza mugugnare quel ruolo da comprimario che Antonio Conte, che già lo aveva portato agli Europei 2016 quando era ct della Nazionale, gli ha cucito addosso.
Un jolly prezioso il 31enne difensore, rilanciato al Parma dopo alcune stagioni buie al Manchester United, che Conte ha impiegato sia come esterno alto di destra che sinistra e persino come terzo di difesa all'occorrenza. Ha lavorato sodo e in silenzio e ha sempre risposto presente Darmian, che ha avuto il grande merito di chiudere la pratica scudetto in un momento in cui le gambe cominciavano ad avvertire stanchezza e a tremare e la testa era appesantita dall'obiettivo sempre più vicino. I gol vittoria nel finale contro Cagliari e Verona sono valsi 4 punti di importanza capitale, perché hanno permesso di vincere partite rognosissime e fatto venire meno speranze e certezze delle inseguitrici, fino a quel momento ancora appese a un piccolissimo filo.
C'è, quindi, il marchio indelebile di un ragazzo che ha mosso i primi passi nel Milan, dopo i primi calci in provincia nella Rescaldina, nel 19° scudetto della storia nerazzurra. Nel suo palmares ci sono Champions, Mondiale per club e Supercoppa europea vinti nel 2007 in rossonero, più un'Europa League, una Coppa di Inghilterra, una Coppa di Lega inglese e un Community Shield conquistati con il Manchester United, ma senza dubbio il titolo sotto la guida di Conte è quello che luccica di più. Un'autentica favola, il simbolo della classe operaia che va in Paradiso.