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La seconda stella è arrivata anche grazie alle performance strepitose del pacchetto arretrato, di gran lunga il migliore d'Europa (cifre alla mano)
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È inutile girarci intorno, una buona fetta dello scudetto che è valso all'Inter la seconda stella porta la firma del pacchetto difensivo. Sommer (e il suo vice Audero), Pavard, Acerbi e Bastoni in primis, naturalmente, ma anche le "riserve" di lusso come De Vrij e Bisseck, oltre a Darmian e Carlos Augusto, spesso arretrati al ruolo di "braccetti di spinta". Tutti insieme hanno saputo suonare uno spartito perfetto, collezionando numeri incredibili e mettendo nel mirino record che sembravano imbattibili.
I NUMERI
L'Inter può attualmente vantare la miglior difesa tra i top 5 campionati europei: 18 gol subiti contro i 20 del Bayer Leverkusen campione di Germania e i 22 del Real Madrid che si avvia a vincere la Liga. La squadra di Inzaghi può ancora ambire a un record nazionale di grande prestigio, quello del minor numero di reti stagionali incassate nella storia della Serie A a 20 squadre. Al momento appartiene a due versioni della Juventus, quella del primo anno di Conte (2011/12) e quella del secondo anno di Allegri (2015/16): entrambe hanno chiuso l'annata con il titolo e appena 20 gol subiti. Difficile, ma non impossibile.
Non è tutto, l'Inter è al top in Europa anche per numero di partite chiuse a porta inviolata. Fin qui sono state 19, di cui 17 volte con Sommer tra i pali e 2 con Audero. Anche in questo caso un primato nazionale che appariva irraggiungibile potrebbe cadere: a livello di squadra, infatti, il record di clean sheet in una singola stagione è di 22, raggiunto da due formazioni (Juventus 2015/16 e Milan 1993/94, quando però la Serie A aveva ancora 18 squadre). Il traguardo, in questo caso, sembra davvero alla portata. Più complicato sarà invece raggiungere il record di clean sheet a livello individuale. Sommer, come detto, è a quota 17, mentre i quattro attuali primatisti sono arrivati addirittura a 21 (Buffon nel 2011/12 e 2015/16, Provedel nel 2022/23, De Sanctis nel 2013/14 e Rossi nel 1993/94).
I numeri forse non dicono tutto, ma non vi è dubbio che contribuiscano a certificare la stagione pazzesca di una squadra che ha fatto della difesa uno dei suoi punti forti.