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Juve campione: l'alfabeto del trionfo

Dalla A alla Z il cammino dei bianconeri verso la conquista del quinto scudetto consecutivo

25 Apr 2016 - 17:04

A come Agnelli - 23 ottobre 2015. La classifica della Juve è disastrosa e il presidente bianconero fa sentire la sua voce in occasione dell'Assemblea degli azionisti. "Abbiamo avuto coraggio di rinnovare la rosa al termine di una stagione record sotto tutti i punti di vista. Investire su calciatori poco più che ventenni come Rugani, Dybala, Lemina, Sturaro, Zaza, Pogba, Morata dimostra coraggio e lungimiranza. Ma in nessun modo l'attuale 14° posto in classifica può essere giustificato". Allegri e la squadra recepiscono il messaggio e alcune garanzie per il futuro si riveleranno certezze per il presente. A conferma di sei anni di grande intelligenza manageriale alla guida della società.

B come bomber - Di razza e 'di scorta': Simone Zaza. Micidiale quando entra in campo dalla panchina. Vedi sfida del 13 febbraio contro il Napoli, quando Allegri lo inserisce al posto di Morata. E proprio dal suo piede arriva il gol che spezza gli equilibri e regala alla Juve i tre punti e il sorpasso in classifica sugli azzurri.

C come Champions - Il grande rammarico per essere arrivati a un passo dalla grande impresa contro i panzer del Bayern Monaco e poi aver dovuto dire addio ai sogni europei. E allora Allegri pensa già a quella dell'anno prossimo. "Oltre a riconfermarci in Italia dovremo fare una grande Champions".

D come derby - La straordinaria rincorsa della Juve verso la testa della classifica è iniziata dalla stracittadina dell'andata, vinta per 2-1 e decisa da un gol di Cuadrado nei minuti di recupero. Era il 31 ottobre: da quel momento la marcia si è fatta inarrestabile, con 15 vittorie consecutive. Striscia interrotta dallo 0-0 di Bologna del 19 febbraio: solo un piccolo 'incidente' di percorso lasciato subito alle spalle grazie a nuovi ed esaltanti successi.

E come esultanza – La dab-mania di Pogba, una danza hip-hop che si fa distendendo un braccio e ripiegando l'altro sul petto mentre si abbassa la testa, contagia tutto lo spogliatoio e sui social diventa virale.

F come #finoallafine – Una parola d'ordine, una fede. Un hashtag che comprende e chiama a raccolta tutto il mondo bianconero: dal presidente all’allenatore, dai giocatori ai tifosi. Tutti uniti da un motto all'insegna del 'non mollare mai', fino in fondo.

G come gentleman – Stiamo parlando di Rugani, lucchese classe 1994. Perché gentleman? Perché contro la Fiorentina il difensore ex Empoli rimedia la prima ammonizione dopo 53 giornate, quante ne ha giocate in Serie A. Un piccolo record per questo giocatore, che da 'oggetto misterioso' di inizio stagione è diventato nel finaledi campionato una pedina utilissima nel reparto arretrato.

H come Higuain – "Noi vogliamo entrare nella storia di questo club vincendo il quinto scudetto consecutivo. Se devo fare un nome tra le concorrenti dico il Napoli che ha anche un'arma in più che si chiama Higuain". Era metà gennaio e Bonucci aveva visto giusto. Perché il Pipita, con la sua potenza fisica e la sua pioggia di gol è stato la minaccia più concreta, il rivale più difficile da neutralizzare.

I come infortuni – L'ultimo in ordine di tempo è quello di Chiellini, alle prese con l’ennesima ricaduta. Qualche giorno prima era toccato a Marchisio: sei mesi fuori. E prima ancora a Khedira pronti via nell'amichevole dell’agosto scorso contro l'Olympique Marsiglia. Poi sotto con Asamoah, Caceres – stagione già finita a febbraio – Barzagli, Mandzukic, Pereyra, Lemina. In pratica quasi tutti i giocatori di Allegri sono stati costretti a restare fermi almeno una volta. Un vero e proprio avversario, l'infermeria. Che Allegri e la squadra hanno aggirato con l’esperienza e la duttilità degli interpreti sul campo.

L come Laguna Larga – Comincia da qui, da questa città dell’Argentina a 50 km da Cordoba, la storia di Dybala, predestinato del pallone. Gli inizi proprio nell'Instituto Atlético Central Córdoba fino all'esordio nella Serie B del suo paese. Ed è in quel momento che il presidente del Palermo Zamparini lo scopre e se ne innamora. Ci tiene così tanto al suo gioiellino che dopo il suo passaggio alla Juve critica apertamente Allegri per il suo impiego col contagocce. Il talento cresce, incanta, scomoda ingombranti paragoni. E mette tutti d’accordo.

M come mercato - Pogba e il presunto incontro con i dirigenti del Psg a Parigi. Poi le offerte di Barcellona, Real, Chelsea, United, City. Morata e la volontà del Real di riportarselo a Madrid. Dybala ovviamente nel mirino dei grandi club europei. Tanti rumors che non destabilizzano l'ambiente e la squadra. Marotta conferma tutti, tutti vogliono restare.

N come Napoli – Un botta e risposta tenuto vivo quasi fino alla fine. Un duello per lo scudetto acceso e intrigante. Poi la sconfitta degli uomini di Sarri a Udine e la Juve prende il largo. Definitivamente. “La Juve è di un'altra categoria”, ha sempre detto con un po' di scaramanzia il tecnico del Napoli. E' così, macchina perfetta per vincere.

O come Olimpico – E ora alla conquista della Coppa Italia! Per la Juve scudettata un altro appuntamento importante per chiudere alla grande la stagione: 21 maggio a Roma sfida al Milan per bissare il successo dello scorso anno sulla Lazio e mettere in bacheca l’undicesimo trofeo.

P come pellegrini - Un’accusa pesantissima lanciata ai compagni da capitan Buffon a fine ottobre dopo la sconfitta al Mapei Stadium contro il Sassuolo. “A 38 anni non ho voglia di fare figure da pellegrini". Parole affilate come lame, dure come pugni nello stomaco. Che hanno scosso l'ambiente, svegliato orgogli. Da lì tutta un’altra storia, un'altra Juve.

Q come quinto – Quinto scudetto consecutivo per la Juve, il secondo firmato Allegri dopo il trittico di Conte. Arrivato a tre giornate dalla fine in… poltrona, in virtù del risultato negativo del Napoli all'Olimpico meno di 24 ore dopo. Anche il terzo titolo di fila era arrivato da spettatori dopo la sconfitta della Roma a Catania.

R come rinnovo - Il presunto interesse del Chelsea nei suoi confronti ha fatto tremare la dirigenza bianconera. “Allegri siede già sulla panchina di un top team, fossi in lui ci penserei bene”, gli aveva mandato a dire il dg Marotta. Poi dall'Inghilterra ecco le voci di lezioni di inglese prese per un eventuale futuro in Premier League. Ora, a scudetto conquistato, anche la certezza che il tecnico livornese resterà in bianconero per proseguire il ciclo vincente. Per nuove esperienze c'è tempo.

S come Stadium – Esordio stagionale da incubo, con la sconfitta contro l'Udinese alla prima giornata firmata Thereau. Poi nella sua casa la Juve ha ottenuto 14 vittorie e due pareggi. Lo Juventus Stadium è di sicuro uno dei punti di forza della squadra, il 12° uomo.

T come Tevez – Perdere un campione del suo calibro, così come Pirlo e Vidal, avrebbe spaventato anche il tifoso più ottimista. E l'inizio stagione da incubo scatena rimpianti e nostalgie per quello che fu. Ma presto gli ex diventano tali in tutto e per tutto: ci pensano la bravura tattica di Allegri, la forza del gruppo e un talento incredibile come Dybala, che segue le orme dell'Apache e poi lo cancella.

U come undici – Tanti i punti di distacco dalla Roma capolista alla decima giornata (12 contro 23). Il clamoroso svantaggio è stato azzerato in meno di quattro mesi e portato in positivo: da -11 a + 1 in quella straordinaria serie di quindici partite vincenti.

V come Viareggio – Nella stagione dell'ennesima conferma della Juve dei 'grandi' c'è l’importante affermazione dei baby bianconeri di Fabio Grosso nel Torneo di Viareggio in finale contro il Palermo. Un trionfo che inorgoglisce la società e lo stesso Allegri: “Alzare trofei da ragazzi è importante, vincere aiuta a vincere specie se si gioca bene. Bravi!”.

Z come Zuliani – La voce dei trionfi della Juve è quella di Claudio Zuliani, cronista tifoso bianconero. Che urla un infinito gooooooooooooool quando segnano l’ariete (Mandzukic) e la 'gioia' preferita (Dybala) e impazzisce di fronte alle paratone di Super Gigio.