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Juve, la cavalcata scudetto scritta già in estate

Dal primo gol di CR7 in bianconero allo strano tabù chiamato Genoa

17 Apr 2019 - 11:06

Dal Chievo alla Fiorentina, la cavalcata scudetto della Juventus non ha riservato particolari sorprese. L'arrivo di Cristiano Ronaldo ha di fatto assegnato il tricolore già in estate. Ancora più che in passato. Insomma, questa volta si trattava davvero solo di capire quando i bianconeri avrebbero festeggiato l'ottavo titolo tricolore. Esserci riusciti giusto prima di Pasqua, ha confermato la netta supremaziona della banda di Allegri rispetto alla concorrenza.

Juve campione, le foto della cavalcata

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  | Chievo-Juventus 2-3
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Chievo-Juventus 2-3

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L'ESORDIO COL CHIEVO E IL PRIMO GOL DI CR7 Eppure, l'esordio aveva lasciato qualche dubbio. In un "Bentegodi" esaurito per vedere la "prima" di CR7, la corazzata bianconera aveva dovuto soffrire fino al 93' per avere la meglio di un Chievo che, si sarebbe scoperto poi, non avrebbe mai abbandonato l'ultimo posto in classifica e non solo per la penalizzazione. Toccò a Bernardeschi regalare i primi tre punti della stagione, mentre il portoghese ex Real si scontrò (anche fisicamente) con un Sorrentino insuperabile. A sorpresa, per assistere alla prima esultanza di Ronaldo, si è dovuta attendere addirittura la quarta giornata. Allo Stadium è stato il Sassuolo a certificare le prime reti italiane del Pallone d'Oro, che con una doppietta ha regalato il quarto successo consecutivo alla Juve.

LA LEZIONE AL NAPOLI E LA PRIMA FRENATA Percorso netto fino alla settima giornata, quando a Torino si è presentato il Napoli. Lo stesso Napoli che pochi mesi prima aveva fatto tremare il popolo bianconero con una vittoria che stava per scucire lo scudetto dal petto della Signora. E quando al 10' Mertens ha sfruttato un disastro difensivo per portare gli azzurri in vantaggio, in tanti hanno sperato che qualcosa fosse cambiato. Niente di più sbagliato. Con l'ispirazione di un Ronaldo non cecchino ma assistman, un doppio Mandzukic e il sigillo di Bonucci, i campioni d'Italia hanno firmato il primo allungo. In tanti dopo quella partita avevano pronosticato un percorso netto. L'ipotesi di assistere soltanto a vittorie marchiate Juve, però, non è andata oltre un paio di turni. Merito del Genoa, che ha imposto la prima frenata proprio allo Stadium. Un pareggio quasi "shock", che però non ha cambiato l'andamento della stagione: il girone di andata si è chiuso con 17 successi e un altro pari, quello del Boxing Day a Bergamo.

LA DIFESA SGUARNITA E IL JOLLY CANCELO Insomma, Juve campione d'inverno e tutte le altre a giocare per l'Europa. L'inizio del 2019, tuttavia, ha riservato ai tifosi una squadra lontana parente di quella vista fino a quel momento. E, come la scorsa stagione, la partita dell'Olimpico contro la Lazio è stato uno snodo cruciale. Per la prima volta, l'undici di Allegri ha subito in lungo e in largo, ma alla fine è riuscito a uscire vincitore dal campo grazie a un portoghese. Non Ronaldo, ma Cancelo, il cui ingresso ribaltò l'esito della partita in pochi minuti come aveva fatto Dybala l'anno prima. Era però suonato un campanello d'allarme. La partenza nel mercato invernale di Benatia e gli infortuni quasi concomitanti di Chiellini e Bonucci avevano aperto una breccia nella retroguardia bianconera che il ritorno di Caceres non poteva certo tappare.

SCUDETTO AL SAN PAOLO E IL TABU' GENOA Ed è tra alti e bassi che la Juve si è presentata al San Paolo per non ridare fiato alle speranze scudetto del Napoli. Ma, si sà, la Juve quando è ferita sa reagire come nessun'altra. Così il successo firmato Pjanic-Can ha messo la parola fine sui residui sogni di rimonta azzurri. Con il tricolore in pugno e la testa alla Champions, è però svanito il progetto di mantenere l'imbattibilità come ai tempi del record di Conte. Colpa del Genoa dell'ex Sturaro, capace di far capitolare per la prima volta i bianconeri dopo il pari imposto a Torino e di essere così l'unica squadra italiana ad aver fatto più punti della Juve nelle due sfide di andata e ritorno.

I PRIMI MATCH POINT E POI LA FESTA Tra fine marzo e aprile arrivano punti pesanti contro Empoli e Cagliari, che, insieme al terzo successo stagionale contro il Milan (due in campionato, uno in supercoppa), regalano i primi match point scudetto ai bianconeri. Il Napoli, però, non fa regali con Udinese e Chievo, mentre i bianconeri si distraggono contro la Spal (sarebbe bastato un pari), a cavallo della doppia, amara, sfida con l'Ajax. Ma questo è un altro capitolo, che non cancella la festa, prima rimandata, ma alla fine celebrata. Ancora. E per l'ottava volta di fila.

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