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De Ligt, "apprendistato" in crescendo: inizio shock, finale da leader per lo scudetto

L'olandese ci ha impiegato un po' ad adattarsi al campionato italiano, poi ha preso le misure e ha dimostrato di valere 75 milioni

26 Lug 2020 - 23:42
 © ipp

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Nel nono scudetto di fila della Juventus c'è la firma anche di Matthijs De Ligt. Alla prima stagione in bianconero, il centrale olandese ci ha messo un po' a ingranare, ma poi è riuscito a prendere le misure al campionato italiano, rispettando le grandi aspettative di dirigenti e tifosi e contribuendo a suo modo a conquistare il titolo. Tutto con tanta pressione, molto da imparare e un avvio in salita.

Arrivato a Torino per 75 milioni di euro, l'ex Ajax ha iniziato la stagione col peso del predestinato sulle spalle e tutti i fari puntati addosso. Attenzioni che hanno reso un po' complicato il primo impatto con la Serie A. Complice l'infortunio di Chiellini, De Ligt è stato gettato subito nella mischia da Sarri, forzando i tempi di inserimento e mettendo a nudo qualche incertezza dovuta soprattutto alla giovane età e alla necessità di adattarsi a un campionato duro e difficile come quello italiano.

Finito nel mirino della critica per un rendimento al di sotto delle aspettative e qualche fallo di mano in area di troppo, Matthijs ci ha messo un po' a capire la nuova realtà, pagando sul campo l'inesperienza dei suoi 20 anni al cospetto della Serie A. Poi, all'ombra di Bonucci, l'ex Ajax ha capito, è cresciuto partita dopo partita, acquistando fiducia e dimostrando di avere le qualità, il carattere e il temperamento giusti per diventare un punto fermo della Juve. Un leader del presente e del futuro

Un "apprendistato" cruciale per lo scudetto, a cui De Ligt ha contribuito non solo con le sue chiusure e il dominio nel gioco fisico e aereo, ma anche con qualche gol. Reti che da una parte hanno aiutato la banda di Sarri nella corsa al titolo e dall'altra hanno dato più certezze e al centrale. Numeri alla mano, De Ligt in questa stagione ha firmato ... centri in ... presenze, decidendo il derby e andando a bersaglio contro Fiorentina, Lecce e Udinese. Un bottino migliorabile, certo, ma comunque utile a confermare anche in Italia il feeling col gol del difensore e a iniziare a giustificare i 75 milioni spesi. Soprattutto perché a 20 anni Matthijs ha ancora tanti margini di crescita, un futuro ancora tutto da scrivere in bianconero e in bacheca già uno scudetto da protagonista

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