Il tecnico rossonero a Milan TV: "Quando parla Paolo Maldini bisogna ascoltare e capire che cosa sia questo club e la storia di questo club"
All'indomani dei festeggiamenti per la conquista dello scudetto, Stefano Pioli comincia già a pensare alla prossima stagione. "Quando parla Paolo Maldini bisogna ascoltare e capire che cosa sia questo club e la storia di questo club. Ora festeggiamo, ma poi dobbiamo pensare di alzare l'asticella e di far meglio l'anno prossimo - ha detto il tecnico rossonero a Milan TV -. Abbiamo scritto una storia in un club che ha un passato glorioso e noi vogliamo tornare a essere competitivi con continuità sia in Italia che in Europa. Il fatto di avere giovani così motivati ed esperti così competitivi mi fa ben sperare".
Tornato vincente in Italia, ora il Milan vuole tornare ai vecchi fasti anche in Europa. "Molto della crescita della squadra è arrivata tramite l'esperienza del girone di quest'anno. Abbiamo capito qual era il livello e dove vogliamo arrivare. Certo, nel girone abbiamo trovato squadra fantastiche, tra cui il Liverpool finalista. Questo ci ha motivato. Abbiamo fatto due prestazioni non positive contro il Porto, ma con ciò abbiamo capito quanto sia diversa l'intensità e la qualità del calcio europeo - ha aggiunto l'allenatore rossonero -. L'obiettivo è competere anche in Europa con formazioni molto forti. Chiaramente la Champions è un livello altissimo, probabilmente essere in prima fascia ci aiuterà, ma è chiaro che dobbiamo pensare di essere molto forti e competitivi per passare il girone".
Il segreto del suo Milan. "Merito va al mix nel gruppo squadra: ci sono gli esperti con una mentalità incredibile, come Ibra, Kjaer e Olivier, che vogliono vincere sempre, anche nel quotidiano, accompagnati dalla gioventù degli altri calciatori che volevano migliorare. Noi dal primo giorno volevamo migliorare il risultato dell'anno scorso. Chiedevo ai miei giocatori se sarebbero stati contenti di finire ancora secondi. Non saremmo stati contenti. Questa è stata l'ambizione e la motivazione che ci ha spinto a migliorare giorno per giorno".
Sulla crescita di Tonali e Leao. "È l'occhio di un allenatore. Al primo allenamento li ho visti, mi sono girato verso i miei collaboratori e ho detto loro: 'Porca miseria'. Gli è scattato qualcosa... Ma succede coi giocatori giovani, di talento e con grande disponibilità. E ho trovato veramente giocatori intelligenti, non permalosi. Io sono un rompi... Loro sono stati bravi a capire l'obiettivo. Li ho trovati cambiati dopo la vacanza. Probabilmente ne avevano bisogno per capire tante cose".