Nell'elenco di chi può sperare nel titolo mondiale sembra complicato che Germania, Inghilterra e Spagna possano puntare al posto più alto del podio
A poche ore da Qatar 2022 si iniziano a valutare le possibilità di vittoria finale delle grandi del calcio mondiale. Argentina, Brasile e Francia sono considerate le nazionali favorite. Altre grandi, come Germania, Inghilterra, Spagna e Belgio, sono un gradino sotto rispetto al passato anche recente. Ci sono poi selezioni che potrebbero riservare qualche sorpresa, come Olanda e soprattutto Portogallo, senza contare due nazionali che hanno rose di alto livello tecnico come Croazia e Serbia.
ARGENTINA
Scaloni è partito come selezionatore ad interim ed è diventato un punto fermo dell'Albiceleste. I risultati sono dalla sua parte (Coppa America 2021 e facile qualificazione mondiale). In più ha saputo dare un'organizzazione di alto livello alla sua selezione, che sa muoversi quasi come una squadra di club. Davanti a Emiliano Martinez, portiere dell'Aston Villa, Scaloni può schierare una difesa a quattro con Molina, Romero, Otamendi o Lisandro Martinez e Tagliafico. A centrocampo De Paul, Paredes e Rodriguez (con Fernandez e Mc Allister come alternative), mentre in attacco c'è il tridente Messi-Lautaro-Di Maria, con "riserve" di lusso del calibro di Dybala, Nicolas Gonzalez e Julian Alvarez.
BRASILE
Tite è una perfetta sintesi tra il "jogo bonito" degli anni migliori della Seleçao e un approccio offensivo di stampo europeo, con sprazzi di gioco posizionale. La rosa è di ottimo livello. In porta Alisson ha come alternativa Ederson. In difesa, Danilo e Alex Sandro (o Alex Telles) sulle fasce con la coppia Thiago Silva-Marquinhos al centro (riserve di lusso Bremer e Militao). A centrocampo Casemiro e Fred, con l'aggiunta di Fabinho o Paquetà in caso di reparto schierato a tre, mentre l'attacco prevede Rafinha e Vinicius sulla fasce e Neymar alle spalle di Gabriel Jesus, con Antony, Martinelli, Pedro, Rodrygo e Richarlison a completare un gruppo di punte assolutamente di altissimo livello.
FRANCIA
Deschamps è campione in carica con tutti gli onori e oneri che il titolo comporta. I rischi sono quelli della mancanza di stimoli e della possibilità che il gruppo possa non essere costantemente "sul pezzo" pensando che il commissario tecnico lascerà la nazionale a fine mondiale. Davanti a Lloris, c'è la possibilità di giocare a tre in difesa (Koundé, Konaté, Varane o Upamecano o Lucas Hernandez) con Pavard e Theo Hernandez sulle fasce, o a quattro. Tanta qualità e quantità a centrocampo con Rabiot, Tchouameni e Camavinga (o Fofana o Guendouzi). Davanti Griezmann alle spalle della super coppia Benzema-Mbappé, con Giroud e Dembelé in grado di far variare sistema di gioco e traiettorie d'attacco.
GERMANIA
Loew ha lasciato il posto a Flick e gli ha consegnato una Germania non all'altezza di quella che ha dominato il calcio internazionale negli ultimi anni. Tanta qualità da scegliere in porta con Neuer, Ter Stegen e Trapp. In difesa, a parte Rudiger, non ci sono giocatori in grado di fare la differenza. A centrocampo il neo ct si affida allo zoccolo duro del Bayern, che lui conosce bene: Gnabry, Goretzka, Kimmich, Musiala e Mueller, a cui si aggiunge la qualità di Gundogan, del City. Davanti, c'è da scegliere tra l'esperienza di Goetze, la mobilità di Havertz, la freschezza di Moukoko e la velocità di Sané.
INGHILTERRA
Anche la nazionale di Southgate non sembra quella di Russia '18 o dell'Europeo ospitato in casa. Tante critiche il ct le ha ricevute per l'insistenza con cui continua a puntare su Maguire in difesa, lasciando a casa centrali come Tomori o Smalling. Dier e Stone (o Walker) completano il reparto arretrato con Alexander Arnold e Shaw sulle fasce di una difesa a tre (o a cinque). A metà campo la coppia Rice-Bellingham (o Phillips) a supporto del tridente Sterling-Kane-Foden, con Greaslish, Maddison, Rashford, Saka e il bomber del Newcastle Wilson come alternative.
SPAGNA
Ha messo in mostra il calcio più attraente a Euro '20 con il limite di concretizzare poco l'enorme mole di gioco creata. In ogni caso il 4-3-3 posizionale di Luis Enrique avrà Unai Simon in porta, Carvajal o Azpilicueta sulla destra, Eric García e Pau Torres al centro e Jordi Alba o Gayá a sinistra. Centrocampo ricco di classe con un regista come Busquets (o Rodri del City) e mezzeali del livello di Gavi (o Koke) e Pedri, e un attacco con Ferran Torres o Yeremy Pino sulla destra, Morata, Asensio o Sarabia al centro e Dani Olmo o Ansu Fati a sinistra.
BELGIO
Anche la selezione di Roberto Martinez, dopo la delusione dell'ultimo Europeo, non sembra quella di Russia '18. Può sempre puntare su uno dei portieri migliori del mondo, Courtois. Nel 3-4-3 dei belgi, in difesa i punti fermi sono sempre i centrali Alderweireld e Vertonghen, mentre Meunier e Carrasco sono i probabili esterni di un centrocampo a quattro, con Tielemans e Witsel in mezzo. Davanti, da capire le condizioni di Lukaku. Nel caso non dovesse farcela, sono pronti Mertens, Trossard (del Brighton) o Batshuayi. A supporto del centravanti tutta la classe di De Bruyne e Hazard.
OLANDA
Guidata da uno degli allenatori che ha fatto la storia del calcio, Louis van Gaal, la nazionale orange potrebbe essere una delle sorprese sfruttando il pragmatismo a cui il santone olandese sembra essersi convertito da Brasile '14. La scelta è il 5-3-2 del mondiale di 8 anni fa. Poca qualità in porta (l'estremo difensore uscirà dalla rosa di tre nomi: Bijlow del Feyenoord, Noppert dell’Heerenveen e Pasveer dell’Ajax). La difesa è solidissima con van Gaal che può scegliere fra Ake, Timber, de Ligt e Stefan de Vrij i due da affiancare a van Dijk. Sulle fasce Dumfries a destra e Blind a sinistra. A centrocampo Koopmeiners, De Jong e Berghuis garantiscono una fase di interdizione di altissimo livello. Davanti, Depay dovrebbe essere affiancato da Gapko, il giovane fenomeno del Psv.
PORTOGALLO
Santos ha a disposizione una sconfinata vastità di talento a partire da una difesa che sugli esterni avrà Cancelo e Nuno Mendes e la fisicità di Ruben Dias e la sagacia di Danilo per sigillare il reparto centralmente, mentre a centrocampo la sostanza di William Carvalho e Ruben Neves in alternativa al palleggio di Vitinha. In attacco, assente per infortunio Diogo Jota, Santos può contare su giocatori come Bruno Fernandes, Bernardo Silva alle spalle di Cristiano Ronaldo che si appresta a vivere il suo ultimo mondiale. Senza considerare le variabili Leao e Joao Felix che sarebbero stelle intoccabili in quasi tutte le altre nazionali. Fernando Santos ha creato un gruppo molto coeso, con giocatori di qualità internazionale, un mix di giocatori esperti e giovani talenti in rampa di lancio.
CROAZIA E SERBIA
Le due nazionali ex jugoslave non sono accreditate per la vittoria finale ma entrano di diritto nel gruppo delle migliori. La Croazia è arrivata seconda nell'ultimo Mondiale, la Serbia ha una rosa all'altezza delle migliori. A centrocampo, il c.t. croato Dalic può scegliere tra Modric, Kovacic, Brozovic, Pasalic e Vlasic, mentre in avanti ci sono Perisic, Kramaric, Orsic e Petkovic (della Dinamo Zagabria). Safet Susic, il ct serbo, ha in rosa Vanja Milinkovic-Savic (portiere del Torino), Milenkovic (della Fiorentina), Pavlovic (del Salisburgo), Sergej Milinkovic-Savic, Lukic, Kostic, Ilic e Lazovic (del Verona), Tadic (dell'Ajax), Mitrovic (del Fulham), Vlahovic, Djuricic, Jovic e Radonjic. Basta questo elenco, tra giocatori che il calcio italiano conosce molto bene, giovani cercati dalle più grandi del pallone europeo e certezze ormai acquisite, per capire la qualità assoluta della selezione serba.