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La 23enne di Cortina d'Ampezzo farà il proprio esordio ai Giochi davanti al proprio pubblico
di Marco Cangelli© sportmediaset
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Marta Lo Deserto non ha ancora conosciuto l'emozione dei Giochi Olimpici, eppure la 23enne di Cortina d'Ampezzo è uno dei pilastri della Nazionale Italiana di curling. La portacolori delle Fiamme Gialle è pronta a guidare la squadra azzurra a Milano-Cortina 2026 e per farlo dovrà sfruttare anche gli insegnamenti raccolti agli ultimi Mondiali dove l'Italia non è riuscita a centrare l'accesso ai play-off. Un risultato che non ha spaventato Lo Deserto come spiegato in occasione della Winter Edition di "Bomber vs King", promossa da Gillette.
Cos'è mancato per raggiungere i play-off ai Mondiali?
Sicuramente ciò che è mancato è stata la precisione. Abbiamo fatto fatica a ingranare e capire come fosse il ghiaccio e ciò ci ha in parte ingannato. Dopo le prime tre partite ci siamo un po' riprese, ma il peccato è aver buttato quelle sfide.
C'è stata l'amarezza di non essersi giocate il podio?
Sì, soprattutto dopo lo scorso anno quando eravamo arrivate quarte, quindi l'obiettivo era prendere almeno il bronzo. Sappiamo che non sarà la nostra ultima occasione, per cui siamo già concentrate sul prossimo obiettivo.
State già lavorando per recuperare il gap dalle avversarie?
Sicuramente, infatti abbiamo affrontato un raduno a Cembra con la squadra per trovare nuovamente i nostri punti di forza e presentarli durante le partite.
Lei è fra le più giovani. Come si è sentita quando è entrata in questo gruppo?
Avevo solo diciotto anni quando sono arrivata ed ero piccola. È stato strano, ma la differenza d'età non è così ampia. Siamo un gruppo molto giovane, per cui è stato facile ambientarsi e ora stiamo lavorando da squadra solida.
Lei è di Cortina come Giulia Zardini Lacedelli e Stefania Constantini. Aiuta aver delle compaesane in squadra?
Sì, perchè noi in Italia e Svizzera è difficile allenarsi insieme a meno che non si sia nello stesso club. Con loro posso sempre prepararmi e questo è un vantaggio.
A Milano-Cortina farà il proprio esordio olimpico. Sente l'emozione?
Assolutamente sì. Spero di esser convocata, ma pensare che le Olimpiadi saranno dove io mi alleno da dieci anni è stranissimo, ma al tempo stesso un'emozione incredibile.
Cosa si aspetta dalle Olimpiadi?
Noi puntiamo a una medaglia, non a meno. Sappiamo che dobbiamo lavorare sodo per arrivarci, però conosciamo il nostro potenziale e, magari con l'aiuto del pubblico di casa, riusciremo a dare il 100%.