L'amministratore delegato della Fondazione ha anticipato la possibilità di coinvolgere altre località
di Marco CangelliMilano-Cortina 2026 sarà senza dubbio un'edizione innovativa delle Olimpiadi Invernali. La dimostrazione arriva dalla scelta di coinvolgere due regioni, tuttavia non sarà l'unica novità. A confermarlo è l'amministratore delegato della Fondazione Andrea Varnier che, a margine di un evento riguardante i Giochi, ha spiegato la volontà di rivedere lo svolgimento della cerimonia d'apertura in programma a Milano il prossimo 6 febbraio.
"Sappiamo che a Milano non sarà possibile avere tutti gli atleti che saranno molto distanti. Per la prima volta nella storia applicheremo il concetto di cerimonia d’apertura diffusa - ha spiegato Varnier -. Ci sarà la cerimonia che sarà a San Siro, ma ci saranno anche dei pezzi di cerimonia che andranno in scena in alcune località. Ciò permetterà non solo agli atleti, ma anche alle popolazioni di quei territori di far parte della grande festa dei Giochi".
Ottimismo anche sulla presenza dei tifosi complice l'ottimo responso da parte delle prime fasi di vendita dei biglietti come ribadito da Varnier: "Il 6 febbraio scorso sono iniziate le prime fasi di sorteggio, l’8 aprile si è dato il via alla vendita generica al pubblico. Abbiamo già venduto il 60% per cento dei biglietti a disposizione. I paesi che hanno comprato più biglietti sono Italia, Stati Uniti e Germania. La cosa molto interessante è che la maggioranza dei biglietti sono stati venduti nella fascia d’età tra i 25 e i 40 anni che vuol dire che c’è interesse fra Olimpiadi e Paralimpiadi".