L'australiana fermata dopo il ko con l'Italia e poi reintegrata per la vittoria sulla Svizzera: "Valori del tampone in un range accettabile"
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Tahli Gill entra in qualche modo nella storia delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, anche se non per una medaglia: l'australiana, che fa parte del doppio misto di curling, ha gareggiato nonostante un tampone Covid positivo creando un precedente per i Giochi e, chissà, anche per lo sport. Il comitato olimpico australiano aveva annunciato l'esclusione della coppia, decisione annullata dopo una comunicazione del sistema sanitario pubblico cinese: "I valori del tampone di Gill rientrano in un range accettabile".
La storia è molto particolare e va raccontata dall'inizio. Gill aveva contratto il Covid prima dell'inizio delle Olimpiadi ed era sbarcata in Cina alternando risultati positivi e negativi ai vari tamponi, probabilmente per valori bassi visto che la delegazione australiana, a inizio Giochi, aveva annunciato che l'infezione era in remissione.
In attesa di un esito definitivo, la 22enne aveva gareggiato - per esempio nella sconfitta per 3-7 contro l'Italia - per poi essere bloccata lasciando l'Australia senza squadra nel doppio misto visto che il regolamento non prevede la possibilità di sostituzione.
Era stato anche organizzato il viaggio di ritorno dalla Cina ma poi è arrivato il colpo di scena: la commissione medica cinese ha valutato i valori di Gill del tampone effettuato nelle ultime 24 ore come all'interno di un intervallo definito "accettabile" consentendo il reintegro dell'atleta (che nel villaggio olimpico dovrà comportarsi secondo le disposizioni del contatto stretto con un positivo) che poi, con il compagno Dean Hewitt, ha battuto oggi 9-6 la coppia svizzera Perret-Rios.