La pugile azzurra: "Sicuramente l'ha presa male. Mi è dispiaciuto"
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Non si placano le polemiche attorno a Imane Khelif, la pugile algerina intersex che ha sconfitto l'azzurra Angela Carini nel primo turno del torneo olimpico a Parigi 2024. A spezzare una lancia a favore dell'atleta africana ci pensa Alessia Mesiano, eliminata dall'irlandese Kellie Harrington agli ottavi della categoria fino a 60 kg. "Io non mi posso esprimere più di tanto perché non sono medico. Se il Cio e la commissione medica hanno dichiarato che effettivamente è donna, se ritengono così, effettivamente è così - ha spiegato -. Più di loro chi lo può sapere? Io ci ho combattuto in un torneo nel 2021, un match -60kg a Debrecen in Ungheria. È un'avversaria forte, è brava, ma non da dire che è imbattibile. Insomma, la Harrington per esempio l'ha battuta a Tokyo 2020. Ci sono avversarie più forti".
"Khelif è brava, è forte come atleta - racconta la Mesiano - ma ci sono ragazze più brave di lei. Mi sembra una donna a tutti gli effetti. In base agli ormoni e ai valori, io mi adeguo a quello che mi dicono di fare e nel caso ci combatto. È un po' mascolina, ma ce ne sono tante. Se Angela (Carini, ndr) ha deciso di non combattere e si è ritirata va accettata la sua decisione. Cosa avrei fatto io? Io ci ho combattuto, non mi sono ritirata, anche se mi sembrava mascolina. Lei si è sentita di fare questo e va bene così".
Rispetto e appoggio per la scelta della compagna Carini. "Angela non l'ho sentita, c'è stato un po' un silenzio. L'abbiamo lasciata sfogarsi da sola. Sicuramente l'ha presa male. Mi è dispiaciuto, lei ha detto che le ha fatto male, avrà pensato che non era giusto combattere con questa ragazza. Magari lei è convinta che non sia una donna, oppure si è fatta davvero male. Siamo tutti parte di una squadra. Quello che posso dire è che secondo me ci poteva fare un bel match, poteva vincere o perdere, ma poteva fare un buon match. Se non se l'è sentita va bene così, mi allineo al presidente D'Ambrosi, se lei ha deciso di ritirarsi, l'ha fatto con criterio e va bene appoggiare questa sua scelta. Ora ci affidiamo alla World Boxing, visto che siamo usciti da Iba. Speriamo che tutelino noi atleti, che rispettino le regole del Cio e del pugilato".