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Egonu, Sylla, Danesi e le altre: a Parigi la 'rivoluzione delle donne'

La definizione è del ct Velasco a cui tutte le ragazze hanno reso merito: "È riuscito a creare una squadra"

11 Ago 2024 - 21:06

Anni tormentati, fatti di andate e ritorni, a volte violenti. Perché come dicono i saggi in Paradiso non ci si va in carrozza: e allora eccole le ragazze terribili della pallavolo azzurra, la faccia bella dell'Italia che sa fare squadra e vincere, gioire, passarsi sudore e pelle. "La rivoluzione silenziosa" foriera del "grande cambiamento culturale" la chiama Julio Velasco, che in questo gruppo ha creduto tantissimo. Il gruppo appunto, la squadra. Così alla fine del match-storia che regala la prima medaglia d'oro olimpica del volley, mentre risuona l'inno di Mameli ci sono la capitana Anna Danesi (una garanzia) e Myriam Sylla (un vero rullo compressore in questi Giochi) che si scambiano le medaglie.

Un gesto per consolidare un sodalizio che va oltre la rete: "Con Myriam ho vissuto tutto, da quando avevamo 13 anni, c'è sempre stata nei momenti belli e in quelli meno. Questo ha coronato il nostro percorso" dice la capitana. Sylla, un torneo olimpico da assoluta protagonista fino alla finale in cui le americane non riuscivano mai a buttare a terra la palla, è uno spettacolo nello show: "Che siamo state brave non è in discussione - dice mentre rincorre con lo sguardo il papà e la medaglia che non ha già al collo - e comunque servono tutti i pezzi del passato per arrivare fin qui. Velasco? Julio è semplicemente speciale, determinato, con il focus sempre sul momento. Ha scoperchiato il vaso, ed è uscito quello che noi avevamo. Ha toccato le corde giuste e io lo ringrazierò a vita".

Ha la voce rotta dal pianto Monica de Gennaro, il libero, la veterana, che a 37 anni si prende la medaglia più bella e le compagne la lanciano in aria. "C'era lo scoglio dei quarti, abbiamo detto divertiamoci, godiamocela: una gran partita e una grande squadra" dice l'azzurra, una delle escluse dalla precedente gestione. Non c'è spazio, ora, per le polemiche; le respinge anche Caterina Bosetti, una delle esodate dal precedente ciclo azzurro. "Nessuna rivincita, il tempo ha parlato per me, lo vedo come un coronamento, sono orgogliosa di aver preso questo oro con le mie compagne. Siamo una squadra fortissima da anni, ci sono sfuggiti degli obiettivi, ma ci siamo sempre state. Nessuna polemica sui quanto è successo in passato, chi c'è qui ha meritato dio esserci".

E poi c'è Alessia Orro, la palleggiatrice di Oristano arrivata a Parigi con la bandiera della sua Sardegna. "Sul podio non potevo portarla, è vietato - sorride - La medaglia però la volevamo a tutti i costi, un grande onore che il mio nome è scritto su questa pagina di storia". Su cui ha messo le mani sicuramente Paola Egonu, la stella, nel bene e nel male, quella più esposta costretta però a "gestire la sua notorietà" dice Velasco. Anche per lei un percorso turbolento di addii e ritorni, con la scintilla azzurra tornata a scoccare proprio sotto la gestione dell'argentino. "Questa medaglia vale tanto - dice - essere riuscita a rialzarmi e avere un'altra avventura con questa squadra. Velasco? È riuscito a creare una squadra, a darci la tranquillità, a me ne ha data tanta, è stato bravo a togliermi la pressione, dai primi giorni ho capito che sarebbe andato tutto bene. Ci ha dato qualcosa che mancava, si respira tranquillità. Mio nonno? Aveva predetto tutto...Si questo è il giorno più bello della mia vita, sono felice per queste donne". "Aggressive, matte, lucide" ma anche "indistruttibili" gli aggettivi con cui si dipingono. Una vera rivoluzione.

Olimpiadi Parigi 2024, i segreti delle ragazze d'oro del volley

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© fipav  | PAOLA EGONUOpposto 25enne di Vero Volley Milano, è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Olimpiade straordinaria (la sua terza) per la giocatrice più rappresentativa del nostro volley. Con Velasco, ha trovato la pace in nazionale dopo il burrascoso rapporto con Mazzanti. E' fidanzata con Leonardo Puliti, anche lui pallavolista a Garlasco.
© fipav  | PAOLA EGONUOpposto 25enne di Vero Volley Milano, è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Olimpiade straordinaria (la sua terza) per la giocatrice più rappresentativa del nostro volley. Con Velasco, ha trovato la pace in nazionale dopo il burrascoso rapporto con Mazzanti. E' fidanzata con Leonardo Puliti, anche lui pallavolista a Garlasco.
© fipav  | PAOLA EGONUOpposto 25enne di Vero Volley Milano, è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Olimpiade straordinaria (la sua terza) per la giocatrice più rappresentativa del nostro volley. Con Velasco, ha trovato la pace in nazionale dopo il burrascoso rapporto con Mazzanti. E' fidanzata con Leonardo Puliti, anche lui pallavolista a Garlasco.

© fipav | PAOLA EGONUOpposto 25enne di Vero Volley Milano, è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Olimpiade straordinaria (la sua terza) per la giocatrice più rappresentativa del nostro volley. Con Velasco, ha trovato la pace in nazionale dopo il burrascoso rapporto con Mazzanti. E' fidanzata con Leonardo Puliti, anche lui pallavolista a Garlasco.

© fipav | PAOLA EGONUOpposto 25enne di Vero Volley Milano, è nata a Cittadella da genitori nigeriani. Olimpiade straordinaria (la sua terza) per la giocatrice più rappresentativa del nostro volley. Con Velasco, ha trovato la pace in nazionale dopo il burrascoso rapporto con Mazzanti. E' fidanzata con Leonardo Puliti, anche lui pallavolista a Garlasco.

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