Discusso in mattinata il ricorso dell'Italia al jury della World Aquatics contro le decisioni arbitrali del quarto di finale: l'esito è negativo. Ora nuovo ricorso
Dopo il ko di ieri ai rigori della nazionale italiana di pallanuoto contro l'Ungheria ai quarti di finale, tutto sembrava più che deciso con l'amarezza dell'uscita dalle Olimpiadi tra le polemiche ma... potrebbe non essere finita. È stato rigettato il ricorso discusso stamattina al jury della World Aquatics e richiesto dall'Italia contro le decisioni arbitrali prese durante la gara contro gli ungheresi. In mattinata sono stati ascoltati il vicepresidente della Fin, Giuseppe Marotta, il direttore tecnico azzurro Fabio Conti e il giocatore Francesco Condemi, espulso per gioco violento. Un contatto di gioco del tutto involontario che l'arbitro ha però giudicato come il più grave tra gli interventi fallosi nella pallanuoto. Una decisione che ha fatto infuriare l'intera spedizione azzurra. Il ricorso presentato dalla Federazione italiana nuoto presso la giuria d'appello è stato rigettato, ma il numero uno Paolo Barelli non si arrende. La Federnuoto, infatti, ha deciso di presentare un ulteriore ricorso al Tas di Losanna. Inoltre il giudice ha stabilito che la partita non verrà rigiocata, Condemi inoltre non verrà squalificato. Un paradosso vero e proprio, in quanto la decisione presa conferma che il colpo del giocatore italiano non era violento ed evidenzia l’errore degli arbitri.
Gli azzurri avevano protestato parlando di "arbitraggio scandaloso". "Falsata una partita, totale incompetenza", aveva detto il presidente della Fin, Paolo Barelli, subito dopo la gara. "La decisione arbitrale che ha coinvolto Condemi è scandalosa, ha falsato una partita olimpica vista da milioni di persone che si staranno domandando come sia possibile un atto di totale incompetenza. L’utilizzo del VAR dovrebbe garantire certezze, invece ha falsato una partita che sarebbe potuta essere una straordinaria vetrina per la pallanuoto internazionale", ha poi aggiunto Barelli. "Quello che è accaduto è inaccettabile e la componente arbitrale dovrebbe ravvedersi. Desidero rivolgere i complimenti alla squadra, staff e giocatori, che avrebbero meritato di accedere alle semifinali per la qualità del gioco espresso. Il Settebello conclude un quadriennio comunque meraviglioso e coronato, tra l'altro, da due argenti mondiali", ha concluso. "Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, compi il gesto e non puoi colpire l'avversario. È stata una decisione inaccettabile. Forse il sangue ha potuto impressionare, ma nella pallanuoto ci si può tagliare anche con una ditata. Dall'espulsione in poi abbiamo giocato una partita epica, straordinaria, meravigliosa. Cuore, determinazione, testa, coraggio: c'era tutto e mi dispiace che non sia bastato", queste le parole amareggiate del ct azzurro Sandro Campagna dopo la sconfitta. Il primo e il secondo ricorso degli azzurri, dunque, sono stati respinti, ma potrebbe ancora non essere finita qui.
IL COMMENTO DI CONDEMI: "LA RUOTA GIRA PER TUTTI, SEMPRE A TESTA ALTA"
Non si placa la furia degli azzurri di pallanuoto. Arriva il commento anche del diretto protagonista, Francesco Condemi, che ritorna sull'eliminazione e sulle decisioni arbitrali che l'hanno coinvolto con un post sul suo profilo Instagram: “Non riesco a esprimere nessun tipo di emozione per quanto accaduto e mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come quello di ieri, in cui la politica è al di sopra dello sport - ha attaccato - l’unica cosa di cui sono certo è che, anche se il percorso è molto lungo, la ruota della vita gira per tutti: se ne può stare certi”. Poi conclude dicendo: “Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo: sempre a testa alta e mani sul cuore. Sono orgoglioso di essere nato italiano, torneremo!”.
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