Mark Adams, portavoce del Cio: "Atleti idonei. Se iniziamo con questi sospetti allora dovremmo tornare al sistema dei test sui genitali"
Mark Adams, portavoce del Cio, è tornato sul caso Khelif durante il briefing quotidiano del Cio al Main Press Centre di Parigi 2024: "Per noi è importante sapere che questa donna pugile ha gareggiato per anni contro diverse avversarie. Negli ultimi tre anni ha lottato contro tre pugili italiane. Se iniziamo a basare il nostro giudizio contro questi sospetti allora dovremmo tornare al sistema basato sui test sui genitali".
"La domanda da fare è: gli atleti sono idonei? In questo caso sì, secondo il loro passaporto e i loro documenti. Sono stati fatti test in precedenza, ma non possiamo fare dei test dall'oggi al domani - ha proseguito - Se seguissimo tutte le accuse ci troveremmo di fronte a una caccia alle streghe inutile".
Ancora Adams: "Ripeto ulteriormente che la pugile algerina è nata donna ed è registrata come donna, ha il passaporto di una donna. Non si tratta di un caso transgender, c’è stata un po' di confusione su questa tematica. Il ritiro di Angela Carini? La mia opinione non conta, ho visto il match per motivi professionali. Non posso fare commenti sulle sue percezioni. Era un incontro tra due pugili per una qualificazione. Se devo dare una opinione personale, è stato molto breve. Troppo veloce, troppo rapido, per entrambe le parti" ha aggiunto Adams.