Tre medaglie, cinque quarti posti, 17 finalisti complessivi intesi come piazzamenti nelle prime otto posizioni, sesto posto nella classifica a punti che sintetizza la 'profondita'' del movimento: questo il raccolto degli azzurri dell'atletica alle Olimpiadi di Parigi. Spiccano certamente le tre splendide medaglie conquistate da Nadia Battocletti nei 10.000 metri (argento), Mattia Furlani nel lungo (bronzo) e Andy Diaz nel triplo (bronzo), risultati che collocano l'Italia al ventinovesimo posto finale nel medagliere. Se si confronta con un'Olimpiade unica e indimenticabile per l'atletica italiana come quella di tre anni fa a Tokyo, il numero e il 'colore' delle medaglie e' certamente inferiore, cosi' come il piazzamento nel medagliere (in Giappone secondo posto grazie ai 5 ori). In un'analisi piu' complessiva e approfondita, va pero' sottolineato l'aumento del numero dei finalisti rispetto a Tokyo (+7, erano 10) e che soltanto una volta (a Los Angeles 1984) si era ottenuto un numero cosi' alto di piazzamenti tra i primi otto (allora 20), pur in un confronto con il passato sempre difficile da operare. La cifra dei finalisti e' in crescita anche rispetto ai Mondiali di Budapest dello scorso anno (erano 13 con quattro medaglie) e all'edizione iridata dell'anno precedente a Eugene (10 con due medaglie). Da segnalare anche il dato relativo ai quarti posti: mai cosi' tanti nella storia azzurra (in passato 4 a Los Angeles), il dato piu' alto dell'Olimpiade di Parigi per l'atletica al pari con gli Stati Uniti. Nella 'placing table' l'Italia e' dunque sesta al pari dell'Olanda con 65 punti alle spalle degli straripanti Stati Uniti (322), del Kenya (112), della Gran Bretagna (100), dell'Etiopia (78) e vicina alla Giamaica (70), in una classifica nella quale hanno raccolto punti ben 75 nazioni. Solo a Los Angeles l'Italia aveva centrato un piazzamento migliore nella placing table (quarto posto). Stabiliti anche quattro record italiani, tutti nel mezzofondo: Battocletti 5000 e 10.000, Pietro Arese e Sintayehu Vissa nei 1500.