Il direttore tecnico della nazionale di nuoto, Cesare Butini traccia il bilancio azzurro di questa Olimpiade. "Al di la' delle medaglie, che ovviamente sono sempre un buon termometro, abbiamo ottenuto quattro quarti posti e soprattutto dei noni posti che ci fanno rammaricare, non per un discorso di medaglie e prestazioni, ma per un programma di crescita dei giovani che abbiamo portato. La squadra si e' comportata benissimo, lo staff si e' rivelato come al solito all'altezza e non c'e' nulla da recriminare, se non quel passo falso che abbiamo fatto nella 4x100 mista maschile che non ci ha visto in finale. E abbiamo chiuso col botto, con un grande Gregorio Paltrinieri, il nostro capitano che ha costretto Finke a fare il record del mondo per batterlo. Il risultato della staffetta mista e' il piu' eclatante, perche' ci sta che con 36 atleti qualche controprestazione va messa sempre in bilancio. E nello specifico posso dire con grande sincerita' che non abbiamo avuto controprestazioni eclatanti. Il rammarico per il centesimo di Benedetta Pilato nei 100 rana che aveva fatto un'ottima prestazione, nei due quarti posti di Simona Quadarella che negli 800 non deve lamentare nulla ma forse nei 1500, alla luce della prestazione degli 800, con una gestione piu' oculata nella prima parte, poteva concludere diversamente. Pero' sono sicuro che i ragazzi e le ragazze hanno dato tutti il massimo. Anche le ragazze avanzano bene e si muovono con uno spirito di gruppo importante e soprattutto anche legate a quelle che sono le loro attivita' e le prestazioni; dalla Pilato alla Quadarella, fino alla giovane Curtis. Gli esordienti hanno un po' pagato lo scotto di una Olimpiade molto ricca anche di pubblico, pero' lo stesso Viberti e' arrivato nono e dopo aver disputato lo spareggio per la finale. Mi sento di dire che anche i giovani hanno risposto bene e va fatto un plauso ai loro tecnici che in una stagione cosi' complicata e cosi' lunga hanno ottimizzato la loro preparazione in previsione olimpica". "E' stata sicuramente un'Olimpiade difficile - conclude Butini - non soltanto sotto l'aspetto tecnico e prestativo, ma anche e soprattutto logistico. Avevamo mediamente tre ore e mezza di pullman al giorno. Questo rappresenta certamente una difficolta' per tutti ma qualcuno ne ha risentito di piu' degli altri".