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L’algerina conquista la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici e si prende la rivincita personale: aveva spinto Carini a ritirarsi al primo incontro
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Finita al centro delle attenzioni e delle critiche più per motivi extrasportivi che per quanto fatto vedere sul ring, Imane Khelif può ora dire a tutti di essere medaglia d’oro olimpica. La pugile algerina ha avuto la meglio della cinese Liu Yang per 5-0 sul ring del Roland Garros e si è presa di forza il gradino più alto nel podio nella categoria 66 kg riservata alle donne. È il primo oro nella boxe per l’Algeria ai Giochi Olimpici.
Contro di lei Angela Carini si era ritirata dopo soli quarantacinque secondi al primo turno e poi sono cadute in sequenza anche Anna Luca Hamori e Janjaem Suwannapheng (netta vittoria per 5-0 contro entrambe). Imane Khelif si è così presentata alla sfida decisiva con l’oro olimpico in palio nella categoria 66 kg con i favori del pronostico e non ha tradito le aspettative: l’atleta algerina ha battuto con un netto 5-0 la cinese Liu Yang, che a sua volta aveva superato la cinese di Taipei Nien-Chin Chen in semifinale. Dominio in tutti e tre i round, ottenuti sempre per verdetto unanime. Per Khelif quello centrato a Parigi è un enorme successo sportivo, ma anche una grande vittoria personale. Diventata da subito la donna più criticata dei Giochi Olimpici, la venticinquenne di Tiaret è riuscita a non lasciarsi scalfire dai commenti esterni ed è arrivata a coronare il suo sogno: portare la prima medaglia olimpica nella boxe all’Algeria. Per la nazione africana è il secondo oro in questi Giochi Olimpici di Parigi, dopo quello conquistato dalla ginnasta Kaylia Nemour: si tratta di un record per l’Algeria.