Il video girato dal canottiere arabo Husein Alireza che riprende il nuotatore azzurro riposare all'aperto è diventato virale nel giro di pochi minuti
Continuano le proteste degli atleti sulle condizioni del villaggio olimpico. Sin dal primo giorno molti sportivi hanno pubblicato sui social video e foto delle loro stanze, rivelando particolari arredi (come i materassi ecologici di cartone e materiale riciclato) che hanno suscitato critiche per la loro scomodità. Ma le aspettative iniziali degli atleti nel giro di poche ore sono scese rapidamente, riscontrando problemi maggiori riguardando l’alloggio e il servizio. Nei giorni scorsi, dopo le dure parole di Alcaraz, anche il capitano della nazionale di nuoto Gregorio Paltrinieri ha fatto sentire la sua voce, sottolineando come non ci sia tutela e rispetto nei confronti degli atleti: "Ho fatto quattro Olimpiadi, sicuramente è la peggiore come organizzazione: siamo lontani, penso di non riuscire ad addormentarmi mai prima delle due del mattino per via del caldo perché in camera non c’è l’aria condizionata, non ha senso. Non si possono trattare così gli atleti, alla fine siamo noi i protagonisti e non siamo tutelati".
E proprio a causa del troppo caldo nelle stanze del villaggio olimpico, senza aria condizionata, c'è chi è stato costretto a trovare una soluzione alternativa. L'oro olimpico dei 100 dorso Thomas Ceccon ha risolto il problema alla sua maniera: asciugamano sull'erba e pisolino all'aperto, sul verde del parco del villaggio olimpico. Il nuotatore azzurro è stato ripreso dal canottiere arabo Husein Alireza mentre riposava all'aperto, video che ha poi pubblicato in una storia su Instagram che in breve è diventata virale sui social. Qualche giorno prima l''atleta si era lamentato pubblicamente anche lui degli alloggi: “Nel Villaggio non c’è aria condizionata, fa caldo, si mangia male. Molti atleti si spostano per questo: non è un alibi è la pura cronaca di ciò che forse non tutti sanno. Sono un po’ stanco - ha poi aggiunto - si fa fatica a dormire sia la notte che il pomeriggio. Io di solito, quando sono a casa, dormo sempre a pomeriggio: qui faccio veramente fatica tra il caldo e il rumore”.
LE ALTRE PROTESTE
Ma non è stato l'unico azzurro a sollevare il problema, anche Simona Quadarella ha sottolineato il problema al termine dei suoi 800 stile libero. "Devo dire che c'è stato molto caldo, senza aria condizionata, tragitti di 40 minuti di autobus, tutto questo debilita molto. La notte si dorme male, ci sono stati problemi e penso potevano gestirla meglio. Ma non penso che abbia intaccato nelle mie gare", ha raccontato la nuotatrice. A coronamento anche le parole dell'allenatore di pallanuoto croato Ivica Tucak, c.t. dei Barakuda: “Andremo a mangiare alla nostra base perché il cibo nel villaggio è un disastro - ha detto alla stampa croata dopo la vittoria sul Montenegro - se i giocatori devono mangiare paté e formaggio, non so quale sia il punto. La folla è enorme, il cibo è pessimo. Vale per noi come per gli altri, infatti molti stanno già protestando. È inaccettabile, l’unica cosa di cui ha bisogno un atleta è avere un buon letto e cibo come si deve. Ma in questo caso non abbiamo né l’uno né l’altro”, ha concluso.