La paratleta catalana ha mollato la cordicella che la teneva unita alla sua guida per evitare che quest'ultima cadesse per terra
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Una enorme, terribile delusione. La catalana Elena Congost, medaglia di bronzo nella maratona femminile delle Paralimpiadi, è stata squalificata dalla giuria per un motivo tanto assurdo quanto valido a livello regolamentare. Gli atleti devono essere infatti collegati alla propria guida con una cordicella: Elena, in corsa con Mia Carol Bruguera, ha lasciato andare la cordicella a pochi passi del traguardo, ma solo per impedire alla sua guida i cadere per i forti dolori causati dai crampi. Una motivazione che non è bastata per evitarle la penalizzazione.
Elena Congost ha poi dichiarato: "Vorrei che tutti sapessero che non sono stata squalificata per aver imbrogliato, ma piuttosto per essere una persona e per l'istinto che ti viene quando qualcuno sta cadendo, che è quello di aiutarlo o sostenerlo. Sono devastata, perché avevo la medaglia. Sono super orgogliosa di tutto quello che ho fatto, alla fine mi hanno squalificato perché a 10 metri dal traguardo ho lasciato andare la corda per un secondo perché una persona accanto a me stava cadendo faccia in giù a terra, poi ho ripreso la corda e abbiamo tagliato il traguardo. Non c'è stato alcun beneficio per me, è chiaro che mi fermo di colpo a causa di quella situazione. Ma dicono soltanto che lascio andare la corda per un secondo e, dal momento che la lascio andare, è fatta, non si torna indietro. Non capisco come qualcuno possa non ragionare o comprendere la situazione".