La Federazione Italiana Canottaggio ha prontamente presentato un ricorso che è stato rigettato. Forniti anche i tabulati del cellulare
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È stato annullato a causa di un errore umano il bronzo conquistato da Giacomo Perini nella gara maschile PR1 del canottaggio alle Paralimpiadi di Parigi. L'atleta ha dimenticato nella borsa personale il suo cellulare. La norma prevede che l'atleta in barca non può portare attrezzature elettroniche con cui trasmettere e ricevere pure se non si utilizzano. La Federazione Italiana Canottaggio ha prontamente presentato un ricorso che è stato rigettato dal Board of Jury (Consiglio di Giuria).
La Federcanottaggio, da parte sua, annuncia che "sta ora predisponendo l'impugnazione della decisione" all'Esecutivo della Federazione mondiale, "fornendo i tabulati del telefono di Perini" che dimostrerebbero che il telefono non è stato in realtà utilizzato. In caso di no anche in questo grado di giudizio, resterebbe l'ultima istanza del TAS.
"Per me Giacomo Perini ha chiuso la sua finale al terzo posto: io ho visto un atleta azzurro terzo". Lo dice all'ANSA Luca Pancalli, presidente del CIP. "Abbiamo appreso dopo - aggiunge Pancalli - di quella che è stata una dimenticanza e della squalifica. Alle Paralimpiadi sono scivolate che non dovrebbe mai esserci, assurdo, ma le cose succedono. Poi c'è l'interpretazione restrittiva della norma, ora aspettiamo l'esito dei ricorsi. Ma ripeto: io ho visto Perini chiudere terzo".
"Nella motivazione c'è scritto che mi hanno trovato mentre usavo apparecchiature di comunicazione: dichiarano il falso, nessuno mi ha mai fermato mentre usavo il telefonino", spiega Perini. "Non mi hanno trovato semplicemente perché il telefonino in barca non l'ho mai usato. Ho dato il telefono alla giuria perché vedessero che l'ultima chiamata era della sera prima, con lo psicologo. Se non mi credono, metto a disposizione i tabulati. Ma la gara ha parlato chiaro, il mio terzo posto è stato netto".