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L'ex giocatore del Milan: "Avevamo fatto una scommessa: un gol per uno dei suoi quadri. Fu di parola"
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Roberto Donadoni ricorda Silvio Berlusconi con un aneddoto che va oltre il calcio: "Nella mia vita non c’è mai stato nessuno di così importante, Berlusconi c’è stato sempre, anche nei momenti più difficili. Quando ho divorziato per me è stata dura, ma lui mi è stato accanto, mi ha dato consigli". Ma ovviamente c'è tanto Milan nei racconti dell'ex esterno rossonero: "Ero da pochi mesi a Milanello quando mi chiese: 'Secondo te la gente cosa pensa di me?' Io, giovane, ero intimorito e rimasi in silenzio. Lui capisce e mi fa: 'Te lo dico io cosa pensano. Che sono come Re Mida: tutto quello che tocco diventa oro. Ma non è fortuna, mi faccio un mazzo così, non lascio niente di intentato, le provo tutte. Do sempre il massimo. Dovete farlo anche voi in campo".
Donadoni, parlando alla Gazzetta dello Sport, ricorda l'ultimo contatto telefonico con Berlusconi: "È successo poco tempo fa, dopo il primo ricovero. Quando è uscito dall’ospedale gli ho lasciato un messaggio tramite la segretaria e, come sempre, mi ha richiamato. Trovava sempre il tempo per i suoi giocatori, per le persone che conosceva. Per me è una giornata triste.
Infine Donadoni sceglie un aneddoto tra tanti: "Eravamo ad Arcore, gli avevo chiesto di fare un giro tra tutti i quadri meravigliosi che aveva. Mi chiede: 'Ti piacciono?'. Eccome, rispondo. Così, in un paio di queste visite, prima di partite importanti contro il Real Madrid o di campionato, mi dice: 'Se fai gol te ne regalo uno'. Sapeva che segnavo poco, forse era il suo modo di spronarti. Comunque, l’indomani della mia rete si presenta alla porta un corriere e dice: 'C’è un pacco per lei'. È successo un paio di volte. Era di parola".