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SUPER BOWL 2020

Super Bowl 2020: i Kansas City Chiefs e un trionfo che manca da 50 anni

Andiamo alla scoperta dei Chiefs, franchigia che assieme a San Francisco si contenderà il Super Bowl LIV nella notte tra il 2 e il 3 febbraio

03 Feb 2020 - 13:44

È un appuntamento con la storia quello che attende i Kansas City Chiefs. L'occasione di suggellare una rincorsa durata esattamente 50 anni per riportare l'anello a casa, alla confluenza dei fiumi Missouri e Kansas da cui prende nome la città e trova sede la franchigia. E pensare che la fondazione è avvenuta in tutt'altro luogo, a più di 800 chilometri di distanza.

Siamo nel 1960 quando un imprenditore americano dall'enorme cultura sportiva, Lamar Hunt, prima dà vita all'American Football League e poi fonda i Dallas Texans. Tre anni più tardi la decisione di traslocare a Kansas City, nel Missouri, per allontanarsi dai "vicini rumorosi" dei Dallas Cowboys e cominciare una nuova storia in solitaria. Ma pur condividendo con la AFL il padre, i Chiefs non sono una squadra con una grandissima tradizione, perlomeno recente. KC ha infatti vissuto il suo periodo d'oro tra il 1964 e 1969, ormai più di 50 anni fa: hanno giocato il 1º Super Bowl della storia (quello del 1967) perso contro i Green Bay Packers, e il 4º nel 1970 vinto contro i Minnesota Vikings favoriti. Da lì in poi un lungo digiuno, fatto di anni bui e diversi tentativi di rifondazione, prima di ottenere in questa stagione l'occasione di conquistare l'anello che tutti sognano, quello del Super Bowl.

Il fondo è stato toccato nel 2012, quando i Chiefs chiusero la regular season fuori dai playoff e con il peggior record della Lega: 2 vittorie e 14 sconfitte. Poi il cambio di rotta nell'anno successivo, con Andy Reid a prendere in mano le redini della franchigia. Il classe '58 è il 24º allenatore nella storia della NFL a partecipare a più di un Super Bowl. In precedenza, aveva guidato i Philadelphia Eagles al Super Bowl XXXIX del 2004, perdendo però contro i New England Patriots della stella Tom Brady. In America molti appassionati fanno il tifo per lui, essendo a detta di molti uno dei migliori tecnici della storia della NFL senza però aver vinto un anello.

Il soprannome Chiefs richiama la tradizione indiana. È celebre il loro gesto, il “Tomahawk Chop”, dove con l’avanbraccio mimano ripetutamente il colpo del Tomahawk, la scure indiana. Sull'elmetto della squadra è raffigurata la punta di una freccia originariamente disegnata dal fondatore Lamar Hunt su un tovagliolo. L’ispirazione di quest'ultimo (che tra le altre cose è anche l'ideatore della Major League Soccer) per il design “KC” ad incastro è stata proprio la “SF” all'interno di un ovale sui caschi dei San Francisco 49ers, prossimi avversari nella notte tra il 2 e il 3 febbraio in quel di Miami. La loro casa è l’Arrowhead Stadium (tradotto "punta di freccia", appunto), uno stadio decisamente vecchio costruito nel lontano 1972.

I tifosi dei Chiefs sono unanimemente ritenuti i più chiassosi e rumorosi della Lega, a maggior ragione quest'anno che hanno fatto sentire la loro voce per sostenere una squadra guidata magistralmente dal motore della squadra: Patrick Mahomes, quarterback favorito per vincere il premio di MVP del Super Bowl LIV. Da quando è tornato da un infortunio al ginocchio che lo ha messo k.o per due partite in autunno, Mahomes ha servito 19 touchdown e subito solo 4 intercetti, playoff inclusi. Finora le sue performance nella post season sono da capogiro, con ben 8 passaggi da touchdown. Se state cercando un ragazzo da tenere d'occhio nel Super Bowl, segnatevi il nº15 in maglia KC.

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