Il giocatore dei San Francisco 49ers è giunto a grandi livelli grazie alla propria determinazione, mentre il collega dei Kansas City Chiefs ha conquistato il cuore dei tifosi da vero predestinato
di Marco Cangelli© Getty Images
Il Super Bowl 2023 non è stata soltanto una sfida fra i Kansas City Chiefs e i San Francisco 49ers, ma un vero e proprio intreccio di storie difficile da riassumere semplicemente con la dicitura delle squadre. La franchigia del Minnesota ha regalato il successo a Patrick Mahomes vincendo così la personale corsa al titolo con Brock Purdy, costretto ancora una volta a inchinarsi al termine di una carriera che si è più volte intrecciata con il quarterback avversario.
Se il Super Bowl LVIII racchiude una favola, senza dubbio è quella di Brock Purdy, giunto all'appuntamento finale della NFL dopo aver seguito una lunga gavetta. Il quarterback dei San Francisco 49ers è riuscito a entrare nel cuore degli Stati Uniti per il percorso di crescita compiuto da quando al college venne scartato per via delle doti fisiche tutt'altro che eccezionali. Dopo esser stato valutato al liceo come recluta da 3 stelle (un prospetto medio) ed esser risultato uno dei migliori giocatori dell'Arizona, il quarterback di Queen Creek si è ritrovato a esser scartato dall'allenatore degli Alabama Crimson Tide che lo definì "troppo basso, con forza nel braccio irrilevante e precisione nella media".
Parole che potrebbero metter in crisi chiunque, ma non Purdy che decise di trasferirsi a Iowa State dove fra le fila dei Cyclones si ritrovò ben presto titolare in una formazione inserita nella Big 12 Conference (Big 12) della primaria Divisione I della Football Bowl Subdivision (FBS) della NCAA. Partito come terzo quarterback, Purdy riuscì ben presto a sistemare i conti con la fortuna diventando il numero uno della squadra complice l'infortunio del titolare e l'inefficienza della prima riserva. Una responsabilità non da poco per un ragazzo di diciannove anni che si fece trovare subito pronto giocando 46 partite consecutive e infrangendo così ogni record.
Nominato per due volte nel First-Team All-Big 12 (2020 e 2021) e una nel Second-Team All-Big 12 (2019), il giocatore proveniente dall'Arizona seppe conquistare molto di più quanto erano riusciti a fare gli altri nel corso dell'ultimo secolo imponendosi per quattro stagioni consecutive, cosa che non avveniva dal 1927, e realizzando primati nei passaggi completati (993), in quelli tentati (1.467), nelle yard guadagnate su passaggio (12.170), nei touchdown passati (81) e in quelli totali segnati (100), nonché il quarterback con più vittorie (30).
Per molti sarebbe scontato l'accesso alla Lega Professionistica Statunitense, non per Purdy che si ritrovò a esser scelto per ultimo nel Draft NFL 2022 diventando a tutti gli effetti "Mr Irrelevant" con un destino da panchinaro già segnato. Inutile sottolineare come finì il proprio debutto nel match perso proprio contro i Kansas City Chiefs e con un intercetto sbagliato proprio da Purdy. L'ennesimo infortunio di un compagno di squadra, in questo caso Jimmy Garoppolo, lo condusse nuovamente alla guida della propria squadra come già avvenuto al college, conducendo i Niners a sette successi consecutivi, due finali di Conference e al record di 14-5 che ha riportato San Francisco nel principale evento sportivo.
Se Brock Purdy rappresenta l' "Under Dog" per eccellenza, Patrick Mahomes è il simbolo del "divismo" nel football americano. E' impossibile passare inosservato per il quarterback dei Kansas City Chiefs che ha rappresentato una delle colonne degli ultimi trionfi per gli uomini di Andy Reid. Con il diretto avversario qualcosa in comune c'è: nonostante le ottime prestazioni in campo liceale, anche Mahomes venne considerato un buon prospetto ottenendo come recluta sole tre stelle.
A differenza del collega il rapporto con il college fu molto meno tormentato grazie all'approdo ai Texas Tech Red Raiders nel 2014 dove rimase per due anni stabilendo in una sfida contro gli Oklahoma Sooners il record NCAA per il maggior numero di yard totali guadagnate in una partita (819) e pareggiando il primato per yard passate in una gara (734). Ciò gli valse a fine anno il Sammy Baugh Trophy come miglior passatore a livello universitario e la scelta nel 2017 come decimo al Draft NFL da parte dei Kansas City Chiefs e secondo quarterback dopo Mitchell Trubisky.
Da qui una lunga carriera iniziata non immediatamente da starter, ma comunque accompagnata al primo anno da titolare con il titolo di "miglior giocatore della partita" conquistato immediatamente e di MVP della stagione a fine anno. Il quarto Super Bowl in cinque anni rappresenta soltanto una conferma per chi si può definire un "predestinato".
Sono passati diversi decenni dalla prima volta, eppure il Super Bowl rimane ancora oggi un evento di culto targato Mediaset. Nel nostro paese la manifestazione sarà trasmessa da Mediaset con la diretta che prenderà il via nella notte di domenica 11 febbraio alle ore 00.30 su Italia 1 con i Kansas City Chiefs che proveranno a difendere il titolo dagli attacchi dei San Francisco 49ers, decisi a raggiungere New England Patriots e Pittsburgh Steelers in vetta alla classifica dei team più vincenti.
Inaugurato nel 2020 dopo tre anni di lavori e una spesa pari a 1,97 miliardi di dollari, l'Allegiant Stadium di Paradise ha cambiato letteralmente il mondo del football americano diventando il secondo stadio più costoso della storia. Posto nella periferia di Las Vegas, l'impianto può ospitare fino a 65.000 spettatori nelle partite del campionato di NFL, con una capienza dello stadio del Super Bowl che può esser estesa sino a 72.000 posti. Il colosso presenta 10 livelli con tetto trasparente in ETFE, completamente climatizzato, con il nero e l'argento a farla da padrona insieme a lunghe file di luci a led che ricordano la livrea di un'auto sportiva.
Un'estetica che ricorda molto lo stemma dei Las Vegas Raiders e che consente alla struttura di diventare inconfondibile in tutti gli Stati Uniti, soprattutto dopo aver fatto le prove generali nel 2021 e nel 2022 quando ha ospitato il Pro Bowl, tradizionale appuntamento dell'All-Star Game dell'NFL posizionato a fine stagione e fondamentale per fare il punto della situazione in vista del momento clou.
Seguire dal vivo il Super Bowl non è sicuramente economico complice la crescente richiesta avvenuta nel corso degli anni. Se nel 2019 la finale fra New England Patriots e Los Angeles Rams poteva costare mediamente attorno ai 4000 dollari, già nel 2020 si è saliti a 6000 per la sfida fra Kansas City Chief e San Francisco 49ers. La costante ascesa dei campioni dell'NFL Kansas City Chiefs è corrisposta alla crescita dei costi che nel 2021 si è attesta sui 10.000 dollari per l’incontro fra i campioni in carica e i Tampa Bay Buccaneers, con l’apertura a soli 25.000 spettatori a causa delle restrizioni Covid.
Un prezzo che si è attestato negli ultimi anni come confermato anche dalla finale del Super Bowl 2023 andata in scena allo Phoenix Stadium di Glandale (Arizona) con la vittoria nuovamente dei Kansas City Chief sui Philadelphia Eagles. Nonostante ciò, i pacchetti messi a disposizione dai tifosi sono andati pressoché sold out confermando il legame degli Stati Uniti verso il football americano.
Le ultime edizioni della finale del Super Bowl sono state quasi sempre ad appannaggio dei Kansas City Chiefs. La squadra del Missouri ha saputo raggiungere per quattro volte la sfida decisiva per ben tre volte negli ultimi quattro anni scrivendo il proprio nome nell'albo d'oro del campionato statunitense sia nel 2019 che nel 2022. Una tradizione che si è però rafforzata soltanto a cavallo dell'attuale decennio con la squadra guidata da Andy Reid che attendeva un'occasione del genere dal 1969 quando aveva alzato il trofeo al cielo superando per 23-7 i Minnesota Vikings. Gli attuali campioni dell'NFL avevano già un precedente nel 1966 quando gli uomini di Hank Stram si erano dovuti arrendere ai Green Bay Packers ottenendo un risultato alla fine del match di 10-35 incrementando però la propria esperienza nel campo.
Per rivederli nuovamente nella finale dell'NFL è necessario tornare indietro a cinque anni fa quando Andy Reid che, dopo aver guidato la franchigia per sei anni, è riuscito a centrare il colpo grosso giungendo alla fine del match vinto i San Francisco 49ers per 31-20 e aprendo così un ciclo travolgente caratterizzato dalla pesante battuta d'arresto del 2021 contro i Tampa Bay Buccaneers e il successo al cardiopalmo del 2022 contro i Philadelphia Eagles.
SUPER BOWL, ECCO L'ALBO D'ORO
Nell'albo d'oro spiccano comunque i Pittsburgh Steelers e i New England Patriots che hanno dominato la finale dell'NFL per sei volte, mentre i Dallas Cowboys e i San Francisco 49ers che si sono attestati a cinque trionfi. A livello di finali invece comandano ancora i New England Patriots con undici presenze seguiti a ruota da Pittsburgh Steelers, Dallas Cowboys e Denver Broncos.
Per quanto sia celebre in tutto il mondo, Taylor Swift non ha mai cantato all'Halftime Show del Super Bowl. A inizio stagione la 34enne americana era stata accostata al principale evento sportivo dell'anno, tuttavia l'artista avrebbe declinato l'offerta affermando di non aver fretta e di esser pronta a esordire nei prossimi anni. A salire sul palco di Las Vegas sarà Usher che tornerà a esibirsi in solitaria dopo l'esperienza nel 2011.