Il giornalista marchigiano ha rivoluzionato il racconto dello sport portando diverse novità durante i dieci anni alla redazione sportiva di Mediaset
di Marco CangelliRino Tommasi non è stato soltanto una penna sopraffina e una voce inconfondibile per appassionati di tennis e boxe. Scomparso all'età di novant'anni, Tommasi è stato soprattutto un innovatore, in grado di dare una svolta al racconto dello sport in televisione grazie alle numerosi cambiamenti portati all'inizio degli Anni Ottanta con l'approdo sulle reti Mediaset. Un "circoletto rosso" sulla sua carriera va infatti posizionato sull'incontro con Silvio Berlusconi e l'arrivo alla direzione della redazione sportiva di Canale 5 nel 1981.
Un punto di non ritorno che cambia la modalità di raccontare lo sport nel nostro paese, ancora ancorato ai retaggi del passato, ma soprattutto aperto all'estero come dimostrato dalla decisione di Tommasi di puntare sull'acquisizione dei diritti degli sport americani. Da qui passa la decisione di trasmettere nel gennaio 1981 per la prima volta il Super Bowl in Italia affidando la presentazione del programma a un volto iconico come quello di Mike Bongiorno e affidare la telecronaca a Marco Lucchini, prima di scendere in campo in prima persona a partire dall'anno successivo con la trasferta negli Stati Uniti in compagnia di Guido Bagatta.
Sul football americano Rino investirà parecchio visto che seguirà nella sua carriera ben sette edizioni del Super Bowl, ma la grande novità arriva con "La Grande Boxe", il primo programma televisivo dedicato interamente al pugilato e condotto dallo stesso Tommasi. Alla conduzione Rino, profondo conoscitore dei ring essendosi occupato negli Anni Sessanta di organizzare incontri di spessore internazionale tanto da diventare il più giovane manager nel mondo della boxe. Una trasmissione che rappresenterà dal 1982 al 1990 un appuntamento fisso per la seconda serata di Canale 5 se si eccettua una fugace comparsa su Italia 1 a cavallo fra il 1987 e il 1988.
Parlando di Rino Tommasi il pensiero va però diretto al tennis, specialità che ha praticato a livello agonistico per circa vent'anni vincendo anche due medaglie di bronzo ai Mondiali Studenteschi. E ancora una volta il mondo della racchetta si va a intrecciare alla storia delle reti Mediaset e in particolare all'operazione che porta all'arrivo in Italia di Telecapodistria. La sua intuizione porta Fininvest a siglare nel 1987 un accordo per sdoppiare il segnale e creare una versione italiana esclusivamente sportiva, diventando così il primo canale sportivo monotematico presente in Europa. Grazie a questa operazione arrivano in Italia i match di Wimbledon, US Open e Australian Open con Rino che dà vita a una coppia formidabile con Gianni Clerici con la quale si introduce per la prima volta in Italia il commento con doppia voce.
Nell'operazione con Telecapodistria rientra anche la messa in onda delle Olimpiadi Invernali di Calgary e quelle Estive di Seul 1988 oltre ai Campionati Europei di calcio consentendo a molti giornalisti di fare il proprio esordio sul piccolo schermo e iniziare una carriera brillante come Sandro Piccinini, Massimo Marianella, Stefano Vegliani, Guido Meda e Franco Ligas. Tutto merito di Rino Tommasi, rimasto alla guida della redazione sportiva delle reti Mediaset sino al 1991, e di quelle intuizioni che hanno cambiato la storia della televisione italiana.