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FOOTBALL AMERICANO

Luke Zahradka trascina l’Italia e guarda al Super Bowl: “Kansas City Chiefs favoriti, ma occhio ai Buffalo Bills”

Il quarterback della Nazionale e dei Legnano Frogs ha fatto il punto in vista dell'evento in programma il prossimo 10 febbraio 

di Marco Cangelli
27 Dic 2024 - 17:54
 © Manuela Pellegrini

© Manuela Pellegrini

Luke Zahradka è uno dei simboli del football americano in Italia. Dopo aver trascorso sette stagioni con la maglia dei Seamen Milano, il quarterback della Nazionale è tornato nel Bel Paese per affrontare una nuova esperienza con i Frogs Legnano in attesa di regalare nuove soddisfazioni alla squadra azzurra.In grado di conquistare un titolo europeo nel 2021, Zahradka continua a osservare con grande attenzione agli Stati Uniti, la sua terra d’origine, dove il prossimo 10 febbraio andrà in scena la 59a edizione del Super Bowl. Un appuntamento che il 33enne nativo di Franklin Square non vede l’ora di seguire. 

Come vive il Super Bowl essendo originario degli Stati Uniti?

Di solito organizziamo un enorme festa insieme ai famigliari e amici, con tanto di pronostici sul risultato. È qualcosa che non puoi perdere perché è l’evento più visto al mondo.  

Quanto è sentito il Super Bowl in Italia? C’è passione per un appuntamento del genere?

Essendo qui per giocare football americano, tendenzialmente ci organizziamo con la squadra per vedere l’evento con i vari membri del team e i loro famigliari. È un’ottima occasione per far team building anche se, svolgendosi la domenica sera sul tardi, è difficile trovare un bar che trasmetta l’evento. 

Secondo lei i Kansas City Chiefs sono ancora una volta i favoriti per la conquista del titolo?

Vorrei dire di no perché vincere tre volte di fila il Super Bowl è difficilissimo. È vero che sinora hanno perso soltanto una partita, ma ci sono troppe sfide ravvicinate e nei play-off potrebbe esserci una squadra che riesce a batterli. I Buffalo Bills sono probabilmente la squadra più forte dell’AFC, però d’altra parte i Kansas City Chiefs riescono sempre a uscirne indenni ma sarà comunque difficile conquistare il terzo titolo consecutivo. 

Perché ha scelto di trasferirsi in Europa dopo il college?

È stata un’opportunità a cui non potevo dire di no. Un collega del mio primo allenatore aveva un figlio che giocava in Italia, motivo per cui mi ha spiegato come funzionava la cosa e mi ha proposto questa chance. Non avendo giocato moltissimo nel college, l’ho vista come un’opportunità di viaggiare e continuare a giocare. Ho creato un profilo su un sito, mi ha contattato una squadra tedesca e da lì sono arrivato in Europa dove gioco da oltre dieci anni. È stata la scelta migliore che potessi fare. Ho conosciuto diverse culture e sono molto contento di aver preso questa decisione. 

Perché ha puntato sulla nazionalità italiana?

Ho origini italiane così, quando nel 2015 giocavo ad Ancona, ho avuto l’occasione di prendere il doppio passaporto. Da lì ho iniziato a giocare con la Nazionale e, dal 2017 per sette stagioni, sono rimasto a Milano. Un motivo per rimanere qui e giocare con la casacca azzurra.  

Oggi può considerare l’Italia come casa sua?

Sì, sono tanti anni che sono qui. Ho una moglie italiana e direi che sento l’Italia come casa mia. 

A tal proposito, nelle scorse settimane ha deciso di tornare nel Bel Paese con la maglia dei Frogs Legnano. Perché ha deciso di puntare su questa squadra?

L’ho vista come un’opportunità di tornare in Italia a giocare dopo l’esperienza a Francoforte. C’erano diverse squadre che mi hanno contattato, ma conoscevo già diversi giocatori e quindi l’ho trovata come un’occasione per giocare con diversi miei amici, vicino a Milano e poter anche vincere.  

Quali sono gli obiettivi per i Frogs Legnano?

Se non giochi per vincere, non stai affrontando lo sport giusto. Essendo molto competitivo, voglio vincere sempre, anche in allenamento. Voglio vincere con i Frogs, anche se ci sono molti nuovi giocatori per cui va creato un rapporto fra di noi per poi migliorarci ogni giorno. Nel 2025 la finale dell'Italia Bowl sarà a Toledo, in Ohio. Speriamo di poterla raggiungere perché vorrebbe dire giocare negli Stati Uniti. 

Nel 2021 ha trascinato l’Italia al successo nell’Europeo. È la vittoria più importante della sua carriera?

Sì, una delle più importanti. Quest’anno giocheremo la semifinale contro la Finlandia, motivo per cui speriamo di poterci giocare un altro oro dopo quella partita. 

Il movimento italiano può in futuro avvicinarsi a quello dei paesi anglofoni?

Sì, ma credo che il calcio rimanga lo sport più seguito e nessuno può pensare di lambirlo. Ho comunque visto che il football americano è cresciuto e, se ci fossero più testate che coprissero questa disciplina, le persone potrebbero iniziare ad appassionarsi e farlo crescere ulteriormente. Finché non ci sarà questo movimento, si rimarrà sempre un po’ bloccati. 

Le piacerebbe un giorno tornare in America e giocare in una squadra di NFL?

Quello sarebbe il sogno, ma ho trentatré anni quindi penso che quella finestra sia già chiusa. Sono contento però di aver giocato in Italia e con la Nazionale. Ora c’è anche il flag football che appare come una grande opportunità e che nel 2028 sarà sport olimpico. Essere a Los Angeles sarebbe fantastico, però l’NFL rimarrà probabilmente soltanto un sogno.

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