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LE PAROLE

Olimpiadi, Schwazer: "Non seguo i Giochi, non voglio farmi del male"

Il marciatore altoatesino annuncia anche il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo: "Voglio giustizia"

26 Lug 2021 - 13:43
 © ansa

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Alex Schwazer torna a parlare e lo fa nel corso dei Giochi di Tokyo: "Le Olimpiadi non le seguirò, perché mi voglio bene e non voglio farmi ulteriore male - ha detto in un'intervista all'Agi - Però devo anche dire la verità: non mi interessano. Diciamo che guarderò i 10.000 metri perché sono un tifoso di Yeman Crippa. Ecco, quella sarà l'unica gara che cercherò di guardare". Il marciatore altoatesino ha anche annunciato la sua intenzione di proseguire nel percorso verso la ricerca della giustizia: "Attendo le motivazioni del Tribunale federale svizzero, poi andrò alla Corte europea per i diritti dell'uomo".

Nel febbraio scorso il Gip del Tribunale di Bolzano aveva disposto l'archiviazione del procedimento penale per doping nei suoi confronti per "non aver commesso il fatto", ritenendo "accertato con alto grado di credibilità razionale" che i campioni di urina "siano stati alterati allo scopo di farli risultare positivi e, dunque, di ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore, Sandro Donati". Nonostante questo, nel mese di maggio, il Tribunale federale svizzero non aveva concesso l'istanza di sospensione della squalifica di 8 anni inflittagli nell'agosto 2016 per recidiva all'uso di sostanze dopanti.

Ora, Alex è pronto a proseguire la sua battaglia: "Lo faccio per avere giustizia, non per tornare alle gare. Non ho rimpianti, non mi resta che accettare questa cosa, so di aver fatto tutto quello che si poteva fare. L'avevo detto subito, le speranze di andare alle Olimpiadi non erano mai state altissime, ero sempre piuttosto cauto. Quando è arrivato il 'no', inizialmente ci sono rimasto male, poi l'ho digerita abbastanza bene".

Il campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino ha infine aggiunto che "il Tribunale Arbitrale dello Sport avrebbe dovuto occuparsi della vicenda nel momento in cui un tribunale ordinario ha sentenziato a mio favore. Se fosse accaduto il contrario il Tas avrebbe subito preso posizione".

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