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LA POLEMICA

Scherma azzurra, Di Francisca punge: "Cipressa ct non all'altezza, Errigo troppo emotiva"

L’ex olimpionica commenta duramente i risultati del fioretto femminile, Velasco non ci sta: "Queste dichiarazioni sono disgustose”

29 Lug 2021 - 20:20
 © Getty Images

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I risultati altalenanti (forse deludenti) della scherma azzurra ai Giochi Olimpici di Tokyo scatenano un duro confronto all’interno del movimento. Elisa Di Francisca, oro nel fioretto individuale a Londra 2012 e argento a Rio de Janeiro 2016, è scesa dalla pedana ma punge ancora e ai microfoni dell'Adnkronos attacca frontalmente i vertici della Federazione: "Cipressa non è all'altezza per essere il c.t. del fioretto - ha detto -. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte”.

“A Londra con Cerioni come c.t. prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare, ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo", ha aggiunto la Di Francisca, che commentando il ko contro la Francia in semifinale ha inferto la sua stoccata ad Arianna Errigo, ex collega con cui non sono mancate le frizioni in passato: "Forse l'ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi - ha dichiarato -. Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente che tecnicamente ma soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio e anche qui a Tokyo: è un peccato perché oggi le altre ragazze hanno tirato bene e invece Arianna, che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo".

Dai diretti interessati per ora nessun commento, ma Julio Velasco, ex c.t. dell'Italvolley, ha criticato duramente le parole della Di Francisca: "Queste dichiarazioni sono disgustose. Il problema non è se ha ragione o non ha ragione, se quell’atleta ha problemi nei momenti decisivi o no, è disgustoso il momento, i tempi, e parlare così di una collega e di un allenatore gratuitamente – ha detto – Possiamo criticare ma questo è un attacco frontale. Poi in un momento in cui stanno soffrendo vai a mettere il dito nella piaga, proprio tu, che hai fatto quell’attività e sai cosa si prova".

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