Terza volta ai Giochi per l’ala di Brooklyn, che ha una missione speciale
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“Sappiamo quanto questa squadra fosse importante per Kobe e noi vogliamo onorarlo”. Nonostante la prima stagione dopo un anno e mezzo di stop per la rottura del tendine d’Achille sia stata lunga e stancante, Kevin Durant non ha avuto dubbi e ha risposto subito sì alla chiamata di Team Usa per le Olimpiadi di Tokyo perché il 32enne di Brooklyn ha una missione speciale da compiere: vincere l’oro e dedicarlo all’amico ed ex compagno di nazionale a Londra 2012 (uno dei due ori olimpici vinti da KD) Kobe Bryant.
“Kobe è un idolo per tutti noi – ha spiegato Durant - il suo Dna è dentro di noi come giocatori, perché siamo cresciuti ammirandolo e da lui abbiamo imparato l’etica del lavoro e l’importanza del gioco. Kobe ci ha mostrato la via per diventare professionisti. E noi vogliamo onorarlo, perché sentiamo che è ancora con noi, perché chi ha avuto un rapporto più personale con lui sa bene quanto ci tenesse a Team Usa, quanto questa squadra fosse importante per lui, lo spirito con cui avrebbe affrontato questa avventura. Ci manca, ci manca tantissimo. E vogliamo onorarlo giocando con la sua stessa passione”.