Il 26enne di Desenzano è pura leggenda, chiude con il meraviglioso tempo di 9’’80: "Tamberi mi ha gasato". Sul podio, anche Kerley e De Grasse
Non ci si può credere, ma è la verità. L’uomo più veloce del mondo è italiano: Marcell Jacobs vince la finale dei 100 metri piani alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il 26enne, che era già il primo italiano di sempre a correre nell’atto conclusivo della disciplina nella storia dei Giochi, chiude addirittura in 9’’80. Record su record sbriciolati, dopo quello già ottenuto in semifinale. Sul podio anche Kerley e De Grasse.
È una domenica veramente bestiale. Dopo Gianmarco Tamberi, l’atletica italiana chiude questo fantastico 1° agosto 2021 con un’altra sensazionale, straordinaria, incredibile (e potremmo aggiungere altri aggettivi simili) medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Non è un sogno: è tutto vero. Lamont Marcell Jacobs è campione olimpico nei 100 metri piani. Non era mai capitato che un azzurro arrivasse alla finale dell’atto conclusivo della più corta e veloce gara outdoor dell’atletica leggera; figuriamoci addirittura salire sul gradino del podio più alto. Invece, è pura realtà. La storia è compiuta. Il tempo? 9’’80. Da non crederci.
Quante emozioni nel giro di pochissime ore. Prima la semifinale, dove aveva già ottenuto il record d’Europa con il suo 9’’84 (terzo tempo complessivo). E poi, l’apoteosi in finale. Una freddezza quasi germanica, una tranquillità debordante sui blocchi di partenza. Dopo la falsa partenza (e la conseguente squalifica) del britannico Zharnel Hughes, non ce n’è però per nessuno al via. Jacobs parte, accelera e domina; qualche suo contendente s’immagina (o perlomeno spera) di batterlo in volata. Ma non è così. La prima sagoma che taglia il traguardo è nettamente quella del 26enne, nato a El Paso (Texas) ma cresciuto a Desenzano sul Garda. Alle sue spalle, rispettivamente per l’argento e il bronzo, ci sono Fred Kerley e il canadese Andre De Grasse.
Ad aspettarlo in fondo alla pista c’è proprio Tamberi, fresco vincitore nel salto in alto. Dovevano trionfare insieme; dovevano portare l’Italia sul tetto del mondo. E così è stato. Jacobs si scoglie; capisce di essere ufficialmente diventato l’uomo più veloce del mondo. Capisce che ha vinto la gara più prestigiosa e più iconica delle Olimpiadi; quella più mediatica e più seguita a ogni latitudine del pianeta. E, in tutto questo, migliora di quattro centesimi il record europeo che aveva siglato un paio di ore prima nelle semifinali. Meraviglioso.
JACOBS: "TAMBERI MI HA GASATO"
"Vedere Tamberi mi ha gasato un sacco. Sono la persona più felice al mondo in questo momento". Così Marcell Jacobs dopo aver vinto la medaglia d'oro nei cento metri alle Olimpiadi di Tokyo: "Domani non vedo l'ora di sentire l'inno sul gradino più alto del podio". "È un sogno, ci metterò una settimana per rendermi conto - ha aggiunto Jacobs - Mi sentivo meglio della semifinale e mi sono detto che non avevo nulla da perdere. Vincere alle Olimpiadi ripaga delle tante batoste prese in passato. Sono grato al mio staff, abbiamo fatto un grande lavoro a partire dall'indoor. Sono persone fantastica. Anche con Nicoletta Ramazzi, la mia mental coach, ho lavorato tanto. Dedico la vittoria in primis a mio nonno che non c'è più e a tutta la mia famiglia",
LA SEMIFINALE DI TORTU
Per un atleta italiano che corona un successo clamorosissimo, ci può essere invece un po’ di delusione per Filippo Tortu. Il 23enne milanese non riesce ad andare oltre il 10’’16 fatto segnare nella propria semifinale disputata, dove arriva settimo. Finale lontanissima, ma i margini di crescita per lui ci sono eccome. E l’obiettivo di potere arrivare, quantomeno, a dove era giunto il suo connazionale (prima del trionfo assoluto) potrà essere abbastanza tranquillamente alla sua portata in occasione di Parigi 2024.