Giocatori vestiti rigorosamente di bianco, il match più lungo, il vincitore più giovane e l'esatta lunghezza dell'erba: dati e aneddoti che forse non sapevate
La storia, la tradizione, il silenzio, il clima londinese: tutto molto british. Il torneo di Wimbledon oltre ad essere il più antico e affascinante presenta anche una serie di regole e codici inderogabili, alcune delle quali rischiano di risultare anacronistiche ma contribuiscono in realtà a dare eleganza ed esclusività quasi si trattasse di qualcosa di sacro prima ancora che di sportivo. Ecco 10 curiosità da sapere che vi faranno rendere conto di cosa sia, davvero, Wimbledon.
1) Perchè c'è l'obbligo di giocare in bianco? Il total white non è un accessorio o un vezzo ma una vera e propria regola dalla quale è vietato sgarrare. La motivazione è esclusivamente estetica: pare infatti che gli eleganti e aristocratici soci dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club non gradissero affatto le macchie di sudore visibili sulle divise colorate dei giocatori. E così fu deciso di imporre un abbigliamento totalmente bianco: intimo, polsini, fasce e suole delle scarpe comprese. Il bianco deve riguardare persino supporti ed equipaggiamento medico anche se, in questo caso, l'organizzazione è pronta a fare piccole eccezioni ma solamente se "assolutamente necessario".
2) Le multe a chi ha sgarrato col dress code. La regola di vestirsi di bianco è talemente rigida che chi non la rispetta viene multato. Chiedere informazioni a Roger Federer, mandato negli spogliatoi nel 2013 perché la suola delle sue scarpe era di un arancione davvero insopportabile! O a Nick Kyrgios, costretto a indossare al rovescio la fascia per contenere il sudore perché troppo colorata. O alla povera Eugenie Bouchard che ha dovuto subire un'ispezione da parte della giudice di sedia per sincerarsi che il nero dello spallino del reggiseno non violasse di troppo le norme di abbigliamento.
3) Le eccezioni per Borg e la Sharapova. Attenzione, però, perché negli anni qualche concessione, chissà come mai, al total white è stata fatta: nel 1980, ad esempio, a Bjorn Borg fu consentito, durante la leggendaria finale contro John McEnroe, di indossare la fascetta rossa. Altro cedimento dei giudici di Church Road: recentemente a Maria Sharapova è stato concesso di indossare pantaloncini arancioni.
4) Secondo la tradizione il torneo di Wimbledon, nato nel 1877, inizia sei settimane prima del primo lunedì di agosto e dura due settimane. Ed è dal 1922 che si gioca in Church Road mentre la precedente e storica sede del torneo era Warple Road, in un’area di quattro acri di prato dove si giocava già il croquet.
5) Spencer Gore fu il primo vincitore del torneo, allora dilettantistico, a cui si iscrissero 22 partecipanti nel 1877. La sua particolarità? Si piazzava regolarmente a rete cercando di intercettare i tiri degli avversari.
6) Non meno curioso il vincitore del 1879, un prete: il reverendo John Hartley, vicario nello Yorkshire, sconfisse in finale Vere St. Leger Goold che qualche anno più tardi, a Montecarlo, uccise una ricca danese dopo averle rubato i gioielli.
7) Wimbledon è famosa al mondo, oltre che per il total white, anche, o soprattutto, per l'erba dei campi che è un miscuglio di 70% di erba perenne e viene tagliata alla, indovinate un po', rigorosa ed esatta altezza di 8 millimetri.
8) Fragole e champagne, nulla di più nobile. Sono così 27mila i chili di fragole che vengono offerte agli spettattori sulle tribune (con tanto di 70mila litri di panna). Sono invece 12mila le bottiglie di champagne, servite con rigoroso accompagnamento di fettine di salmone.
9) Il match più lungo della storia di Wimbledon è recente ed è datato 2010: John Isner e Nicholas Mahut dopo 10 ore di gara si ritrovarono in perfetta parità con il match ripreso il giorno successivo per un totale di 11 ore e 5 minuti che ne fanno il match professionistico più duraturo nella storia del tennis.
10) Il match più breve: al contrario, nel 1881 a William Renshaw bastarono appena 37 minuti per infliggere un 6-0, 6-1, 6-1 a John Hartley.