I due azzurri si scontreranno al secondo turno. Fuori Cecchinato e Sonego
FOGNINI - Ci mette un set per carburare, ma poi Fabio Fognini trova le misure al campo in erba dell’All England Club di Wimbledon e approda al secondo turno battendo il giapponese Taro Daniel. Il numero 16 Atp, come detto, parte male: il tennista di Arma di Taggia perde i suoi primi due turni di servizio, va sotto 4-1 e non riesce più a rientrare, cedendo il primo parziale 6-3. La musica cambia dal secondo set: Fognini ora è sicuro al servizio e nel quarto gioco fa lo strappo decisivo, con il break che gli vale il 6-3, al primo set point. Nel terzo il ligure è ancora più sicuro di sé, prende due break di vantaggio e, pur cedendo la battuta quando sul 5-2 va a servire per il set, nel game successivo fa un nuovo break a zero e chiude 6-2. Anche il quarto parziale ha poca storia: Fognini non rischia mai nulla, fa il break al quarto gioco, ne sfiora un altro al sesto e poi chiude 6-3 al primo match point.
BOLELLI - Da “lucky loser” al secondo turno di Wimbledon il passo è breve. O almeno così è stato per Simone Bolelli che, entrato in tabellone solo grazie al ritiro di Dolgopolov, ha sfruttato al meglio l’accoppiamento con un “terraiolo” come l’uruguaiano Pablo Cuevas imponendosi in tre set e in poco più di due ore, con il punteggio di 7-6, 7-6, 6-1. Partita dai due volti, con i primi due set che si chiudono entrambi senza break e vengono decisi solo dai dettagli. In entrambi la spunta l’esperto tennista bolognese, tra l’altro con un andamento analogo (e pazzo): nel primo tie-break Bolelli parte alla grande (4-0), poi però si deconcentra e si fa riprendere sul 4-4, prima di trovare un nuovo guizzo e chiudere 7-5. Molto simile il tie-break del secondo set, con Bolelli prima avanti 5-1 e poi ripreso sul 5-5. Anche in questo caso, però, il bolognese non si disunisce, fallisce un primo set point sul 6-5 ma chiude al secondo tentativo (8-6). Nel terzo set Cuevas accusa il colpo e Bolelli domina, involandosi subito sul 5-0 e chiudendo 6-1 al primo match point.
SONEGO - Va meno bene all’altro “lucky loser” azzurro, il piemontese Lorenzo Sonego. Il 23enne torinese, che nei primi sei mesi del 2018 ha scalato oltre 90 posizioni nel ranking Atp (dal numero 212 al 121), è stato infatti sconfitto in quattro set (3-6, 6-3, 6-2, 6-2) dallo statunitense Taylor Fritz, che già aveva sconfitto l’azzurro due settimane fa al Queen’s. Sonego è perfetto per un set e mezzo, arrivando fino al 6-3, 3-1 in suo favore, senza concedere alcuna palla break all’americano. Qui però qualcosa s’inceppa, Fritz piazza un parziale di 5-0 che ribalta il secondo set (3-6) e poi continua a spingere, non concedendo più neanche una palla break e strappando per ben quattro volte (due per set) il servizio al torinese.
CECCHINATO - Londra non è Parigi: Cecchinato non riesce a ripetere a Wimbledon la straordinaria cavalcata riuscitagli al Roland Garros, dove a sorpresa arrivò fino alle semifinali. Stavolta il “bollino rosso” arriva all’esordio, contro l’australiano De Minaur, che s’impone in quattro set (6-4, 6-7, 7-6, 6-4). Una sconfitta che, contro un avversario ben più abituato all’erba, ci può stare, anche se non manca qualche rimpianto: dopo aver perso il primo set per un solo break (6-4) e aver pareggiato i conti al tie-break nel secondo, infatti, Cecchinato è stato per due volte avanti di un break nel terzo, ma si è sempre fatto raggiungere da De Minaur, che poi l’ha spuntata al tie-break (7-5). Nel quarto il siciliano è andato subito sotto, ha riagganciato il rivale sul 2-2, ma al quinto game ha subito un altro break, stavolta decisivo.
BERRETTINI - L’impresa del giorno arriva però in serata, con Matteo Berrettini che s’inventa una grande rimonta da 0-2 a 3-2 contro Jack Sock, ex top ten ora un po’ in crisi ma comunque numero 15 Atp e testa di serie numero 18 di Wimbledon. Berrettini parte bene nel primo set, andando per due volte avanti di un break, ma quando va a servire sul 5-4 per chiudere il parziale si disunisce, facendosi riagganciare sul 5-5. Il tie-break è inevitabile e qui Matteo cede 7-5 al più esperto Sock. Il secondo parziale segue perfettamente l’andamento dei servizi, con il solo Berrettini costretto ad annullare due palle break. A decidere è ancora il tie-break e l’esito è ancora favorevole a Sock, che s’impone 7-3. Il morale dell’azzurro è sotto i tacchi, ma a risollevare Berrettini ci pensa il break in apertura di terzo set, al termine di un game lunghissimo (ben 20 punti). Break che l’italiano riesce a conservare fino al 6-4 che riapre la partita. IL quarto set è all’insegna dell’equilibrio assoluto fino al 5-5 (nessun break, nessuna palla-break e nessun game ai vantaggi). Qui però Matteo cambia marcia e con un parziale di otto punti a zero s’impone 7-5 e porta il match al quinto. L’azzurro è ormai lanciato e, dopo aver mancato due palle break già nel primo game, dal 2-1 Sock cambia marcia, infila cinque giochi consecutivi e chiude 6-2.