"Lo sport può essere un fattore di cambiamento e miglioramento, oltre che uno strumento attraverso il quale si ripristinano le condizioni minime di socialità e legalità. E' quello che abbiamo fatto a Caivano e che abbiamo rilanciato, come promesso dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in altri 7 luoghi come Rozzano, Ortanova, Rosarno, il quartiere San Cristoforo di Catania, l'Alessandrino a Roma con il Quarticciolo, Scampia e Borgonovo a Palermo. Ma non ci fermeremo qui, stiamo trovando ulteriori risorse per andare in altre realtà abbandonate. E' importante che questi progetti vedano una grande collaborazione interistituzionale perché riguardano non solo la pratica sportiva, ma anche il lavoro, la scuola, la formazione, le famiglie e i servizi sociali". Così il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ospite a "Storie Italiane" su Rai1, torna a parlare del progetto Caivano. "Abbiamo ripristinato un principio fondamentale; dal momento in cui si promette di fare una cosa a quello in cui si realizza il tempo è breve. Abbiamo ricostruito una situazione sconvolgente, abbiamo realizzato un playground esattamente dove vennero lanciati due bambini dai balconi trasformando lo sdegno in impegno", prosegue il ministro. Che poi sottolinea poi come, nel progetto Caivano, siano impegnati anche "35 ragazzi portando per la prima volta il servizio civile nei luoghi delle difficoltà. Il servizio civile universale è una meravigliosa opportunità, un anno di esperienze a disposizione del bene comune. Questo Governo ha finanziato il servizio civile per i prossimi tre anni con 650 milioni, che contribuiscono all'esigenza di garantire questa opportunità a ragazzi e ragazze", conclude.