"Per me è stata una brutta giornata in ufficio". Parla così Novak Djokovic dopo la sconfitta (a sorpresa) all'esordio al Masters 1000 di Indian Wells contro Botic Van de Zandschulp. Eliminato per il secondo anno di fila da un lucky loser, ma stavolta con tanti rimpianti per il livello di gioco espresso. "Mi dispiace per come ho giocato, considerando come mi sono allenato in questi giorni - ha spiegato Djokovic in conferenza stampa - La differenza tra il centrale e gli altri campi è enorme: lì la palla rimbalza più in alto rispetto ad alcuni campi in terra battuta. Ho faticato molto su questo aspetto, non riuscivo a trovare ritmo".
Per Djokovic è la terza sconfitta consecutiva (era accaduto solo un'altra volta dal 2008 a oggi), ma soprattutto la seconda all'esordio in un torneo dopo il ko con Berrettini a Doha. Nole ha perso la continuità, ma come spiegato in conferenza stampa è frutto di un cambiamento degli ultimi anni: "Sono deluso per la sconfitta, ma se si guarda tutto da una prospettiva più ampia, ovviamente ho avuto una carriera incredibile - ha ammesso il serbo - Essere così costante per così tanti anni ti porta ad avere aspettative molto alte su te stesso. Negli ultimi anni, però, le cose sono cambiate per me. Ho fatto fatica a giocare al livello desiderato. Di tanto in tanto riesco a fare qualche buon torneo, ma per lo più è una sfida continua per me. Quindi è così. Nessuno può davvero prepararti a questi momenti. Devi viverli e cercare di affrontarli nel miglior modo possibile".