L'ultimo Gran Premio prima della pausa estiva andra' in scena su uno dei circuiti piu' affascinanti e ricchi di storia del calendario iridato, quello di Spa-Francorchamps. Sette chilometri di puro spettacolo che si snodano sulle strade disegnate sui saliscendi delle Ardenne, contornati da una foresta che rende il paesaggio ancor piu' magico ma che, al tempo stesso, nasconde insidie ad ogni chilometro. Eau Rouge, Raidillon, Source, Kemmel, Stavelot, Malmedy: questi e altri ancora sono i nomi che hanno reso il tracciato che ospita il Gran Premio del Belgio famoso in tutto il mondo. Le corse sono di casa nelle Ardenne da piu' di un secolo - la prima gara di moto si svolse qui nel 1921, l'anno successivo fu ospitata la prima edizione del Gran Premio del Belgio - su un tracciato stradale creato utilizzando i tre lati di un ideale triangolo che univa le cittadine di Spa-Francorchamps, Malmedy e Stavelot. Quest'anno la pista si e' rifatta il trucco: un nuovo manto di asfalto e' stato steso per buona parte della sua lunghezza, una variabile importante da tener presente nella preparazione della gara. La Pirelli ha gia' saggiato il nuovo asfalto un mese fa, in occasione della 24 Ore di Spa, la "classica" del GTWC di cui la casa milanese e' fornitrice unica di pneumatici. Durante l'evento del giugno scorso le GT3 hanno fatto registrare tempi inferiori di oltre tre secondi rispetto all'anno precedente, a parita' di mescola. Ovviamente, le prestazioni delle vetture GT non possono essere paragonate a quelle di una monoposto di Formula 1, nemmeno attraverso gli attuali, avanzatissimi strumenti di simulazione, ma e' assai prevedibile che la novita' produrra' un significativo abbassamento dei tempi sul giro e un aumento importante dell'aderenza nei tratti riasfaltati. Per la quattordicesima gara della stagione, la Pirelli ha selezionato le stesse mescole usate nell'ultimo biennio, vale a dire il tris composto dalla C2 come P Zero White hard, dalla C3 come P Zero Yellow medium e la C4 come P Zero Red soft.