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Forum Osservatorio Valore Sport: lo sport come leva per il benessere e la crescita del Paese

19 Feb 2025 - 14:49
 © Ufficio Stampa

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Si è conclusa oggi la terza edizione del Forum Osservatorio Valore Sport, evento organizzato da The European House – Ambrosetti (TEHA) presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico di Roma dove sono state presentate e discusse le principali evidenze del terzo Rapporto dell’iniziativa. Un appuntamento che, anno dopo anno, si afferma come il principale punto di riferimento per il confronto tra istituzioni, imprese e stakeholder del settore sportivo, con l’obiettivo di rilanciare la cultura del movimento e valorizzare il ruolo dello sport per il benessere della popolazione e lo sviluppo economico del Paese. Insieme a TEHA i partner dell’iniziativa sono CIP, CONI, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Sport e Salute, Amadori, Decathlon, FitActive, Gatorade, Generali, Matrix Fitness Italia. L’edizione 2025 ha visto la partecipazione di un parterre di relatori (40 in totale) di altissimo livello, tra cui Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Orazio Schillaci, Ministro della Salute, Giovanni Malagò, Presidente CONI, Luca Pancalli, Presidente CIP, Diego Nepi Molineris e Marco Mezzaroma, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente di Sport e Salute, Antonella Baldino e Beniamino Quinteri, rispettivamente Amministratore Delegato e Presidente di Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Massimiliano Atelli, Capo Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani, Philipp Müller-Wirth, Chief of the Sport Section, UNESCO, Silvia Marrara, Capo Ufficio X - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e tanti altri.

La sedentarietà in Italia è in calo, ma persistono disuguaglianze nell’accesso alla pratica sportiva Negli ultimi anni, in Italia, la consapevolezza sull’importanza dell’attività fisica sembra in crescita e i dati Istat mostrano segnali positivi: la quota di italiani che non praticano mai sport, oggi pari al 35% della popolazione, è in calo di -5,6 punti percentuali tra il 2001 e il 2023. Tuttavia, permangono importanti disparità nell’accesso alla pratica. Se consideriamo chi non pratica mai sport scopriamo che sono molto di più: gli anziani rispetto ai giovani, le persone con basso livello di istruzione rispetto ai laureati, le donne rispetto agli uomini, i residenti nel Sud e Isole, nei piccoli comuni e nelle periferie rispetto a quelli nel Nord, nelle aree metropolitane e centrali. L’accesso alla pratica sportiva resta un tema da attenzionare anche guardando ai bambini, in particolare alle infrastrutture sportive scolastiche: quasi il 60% degli edifici scolastici italiani non dispone di una palestra, con punte superiori al 75% in alcune regioni del Mezzogiorno. Quest’anno, l’Osservatorio ha posto al centro delle analisi e del dibattito il legame tra sport, salute, prevenzione e qualità della vita, analizzando le correlazioni tra sedentarietà e altri stili di vita a rischio – come il consumo di tabacco e alcol e la scarsa aderenza a una dieta equilibrata. Dalle elaborazioni emerge come le persone fisicamente attive hanno una propensione al fumo inferiore del -12% rispetto ai sedentari, al consumo abituale di alcol inferiore del -2%, al consumo abituale di frutta e verdura del +42% e di carni bianche del +37%.

La sedentarietà contribuisce all’insorgenza di numerose patologie, tra tumori, malattie cardiovascolari, diabete, ma anche malattie psicologiche e neurodegenerative. Le conseguenze di questa tendenza sono rilevanti non solo in termini di salute pubblica, ma anche dal punto di vista economico: il costo della sedentarietà per il sistema sanitario italiano è stato stimato in 6,7 miliardi di euro.

Alla luce di queste evidenze, è stata ribadita la necessità di un approccio integrato alla promozione della cultura del movimento, ispirato al modello “Sport in All Policies”, che vede la pratica sportiva come un fattore trasversale da integrare nelle politiche del Paese. “Come Osservatorio, portiamo avanti con forza il principio guida di “Sport in All Policies”: lo sport è un ambito altamente interdisciplinare, che incide sulla salute pubblica, sull’educazione, sull’integrazione sociale, sullo sviluppo economico, sull’attrattività turistica e sulla proiezione internazionale del Paese, solo per citare alcune delle principali direttrici di impatto che rappresentano responsabilità e competenze di (almeno) 13 degli attuali Ministeri”, ha dichiarato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti. “Allo stesso modo, è fondamentale che la promozione dell’attività fisica segua un secondo principio, quello di “Sport for All”: le politiche sportive devono far sì che la pratica sia accessibile a chiunque, senza distinzioni di età, genere, provenienza, estrazione sociale e condizione socioeconomica, a maggior ragione da quando lo sport è entrato ufficialmente nella Costituzione Italiana”.

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