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"Quando l'anno scorso mi sono stati presentati i programmi di Lancia di rinascita del marchio, sia a livello di prodotti sia di motorsport, per me è stato un sogno che si stava avverando". A parlare con l'ANSA del ritorno ai rally di Lancia é Miki Biasion, pilota veneto vincitore di due titoli mondiali nel 1988 e 1989 insieme al suo storico navigatore Tiziano Siviero a bordo, appunto, di auto targate Lancia. Dallo scorso 25 ottobre è ordinabile la nuova Ypsilon HF Rally4, che riceverà l'omologazione a gennaio, per poi partecipare alla categoria top nelle due ruote motrici. Una scelta che sottolinea l'umiltà che il brand dieci volte campione del mondo costruttori, il più titolato nella storia dei rally, vuole mettere in questo progetto. Il ruolo di Biasion non sarà naturalmente al volante, ma comunque di rilievo. Ha confidato che gli mancava poter apportare la sua esperienza in un progetto moderno targato Lancia, come hanno fatto un po' tutti i suoi colleghi del passato che sono rimasti ambasciatori dei vari brand: "Mi sono completamente messo a disposizione, dando non solo la mia esperienza, ma anche la mia opinione sul fatto che un marchio come Lancia, che ha fatto la storia dell'automobilismo italiano, fosse desiderato da tutti gli appassionati come rientro nelle competizioni". Il ritorno di Lancia nei rally è evidenziato non solo dalla nuova auto ma anche da un trofeo a lei dedicato, il Trofeo Lancia Rally, composto da sei gare del Campionato Italiano Rally Assoluto, il più ambito a livello nazionale. Un'idea frutto dell'esperienza dal due volte campione del mondo. "L'idea del trofeo - ha spiegato Biasion - è stata suggerita proprio da me perché ho visto tutti i più grandi piloti italiani che poi hanno esordito a livello mondiale, tutti provenienti dai vari trofei. Io sono stato sempre un grosso sostenitore perché danno l'opportunità di misurarsi a parità di macchina tra i vari giovani e non giovani e mettono in evidenza le varie qualità più che in altre categorie". La protagonista della classe Rally4 nella stagione 2025 sarà quindi Lancia Ypsilon HF, dotata di motore 3 cilindri da 212 CV e cambio sequenziale a cinque rapporti targato Sadev. L'auto è stata sviluppata da Andrea Crugnola, quattro volte campione italiano rally, e Yohan Rossel, pilota francese vincitore del campionato mondiale rally WRC3 nel 2021. A supervisionare le attività c'è sempre stato anche Biasion che nei mesi di test ha vissuto un deja-vu: "I ragazzi di Stellantis con cui ho lavorato - ha detto Biasion - mi hanno fatto tornare indietro di 30 anni perché nei rally ancora si lavora con un bel furgone officina all'aperto, in un parcheggio, all'inizio di un tratto di strada chiuso al traffico" e il gruppo Stellantis utilizza sempre le stesse strade per avere riferimenti che permettono di vedere se ci sono stati miglioramenti, stessa cosa che succedeva con Lancia, quando il team andava al circuito della Mandria, in provincia di Torino. La curiosità sulle prime sensazioni di Miki Biasion dopo i test con la Lancia Ypsilon HF Rally 4 è tanta: "Non avendo una grande esperienza con le trazioni anteriori ero abbastanza titubante, avevo già lavorato all'inizio degli anni 2000 per lo sviluppo della Fiat Punto S1600, facendo centinaia e centinaia di test. Già dopo la prima giornata di prove con la Ypsilon mi sono subito sentito la macchina come un abito. La vettura è molto onesta, ha delle reazioni sincere e prevedibili in più era già stata sgrezzata da Crugnola e Rossel e, di conseguenza, con la loro esperienza avevano già portato la vettura ad un altissimo livello quindi per me è stato abbastanza facile facendo poche centinaia di chilometri adattarmi e trovare subito un ritmo sufficiente per essere a un buon livello di prestazione". Il tutto grazie anche "ad una facilità di guida della macchina. Sarà una bella agevolazione per i piloti che ci correranno. Poi il cronometro che dirà chi sa interpretarne meglio le caratteristiche".