Il presidente del Coni in conferenza stampa ha parlato anche della sospensione di Sinner e degli obiettivi per Milano-Cortina
Da sinistra, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Marcell Jacobs e Filippo Tortu © italyphotopress
Da Milano-Cortina al delicatissimo caso di spionaggio Tortu-Jacobs passando per la sospensione di Jannik Sinner. Scanadali, sogni, squalifiche: sono stati tanti i temi toccati da Giovanni Malagò, presidente del Coni, durante la conferenza post Giunta. Come era chiaro non si poteva non partire dalla spy story che coinvolgerebbe Giacomo Tortu, fratello del velocista Filippo, e Marcell Jacobs: "Tortu? Ho parlato con Filippo. L'ho sentito sereno, non ho dubbi che sia estraneo alla vicenda. So che si è parlato anche con Marcell e mi ha fatto piacere. Mi sono messaggiato con Jacobs e capisco il suo stato d'animo, non può essere felice, ora ci sono organismi inquirenti sportivi e non, che faranno il loro corso". Le parole di Malagò ricalcano la linea tenuta da Tortu che, fin dal primo momento, si è dichiarato completamente all'oscuro di quanto avrebbe fatto il fratello. Anche il diretto interessato, Marcell Jacobs, crederebbe alle parole di Tortu e proprio questo chiarimento sarebbe stato il tema principale del confronto telefonico avvenuto tra i due velocisti azzurri.
Malagò ha parlato anche delle aspettative per i giochi invernali di Milano-Cortina in programma nel 2026 con un chiaro obiettivo in testa: "Migliorare il risultato semi-record di Pechino, con 17 medaglie. Solo una volta nella nostra storia facemmo meglio. Laddove siamo qualificati di diritto non credo ci porti valore aggiunto sul medagliere. Fare qualcosa di più di 17 medaglie sarebbe tanta roba, il sogno è arrivare in doppia cifra con un '2' davanti, ma è molto complicata. Siamo più deboli dove non abbiamo fatto risultati negli ultimi tempi, sulle due squadre dell'hockey e nelle discipline tecniche dell'alpino. Abbiamo una squadra di biathlon molto forte ma quest'anno non è andata bene e siamo in crescita grandissima sul fondo, mentre nel trampolino della combinata facciamo fatica. Sci alpinismo? Nella sprint siamo meno forti e nel bob ci stiamo avvicinando ai primi, slittino e skeleton siamo competitivi. Negli sport sul ghiaccio non abbiamo solo lo short-track ma abbiamo speranza di medaglia nell'artistico, danza così come nella pista lunga", ha aggiunto Malagò.
Il presidente del Coni ha poi parlato di un altro tema delicato come quello dell'accordo Sinner-Wada che ha portato alla sospensione del tennista azzurro: "In questi mesi sono sempre stato diplomatico, anche se tanti aspetti portano ad avere alcune perplessità. Ma con un ruolo istituzionale come il mio ritengo che dibatterne pubblicamente sia sbagliato. Con la WADA, anche prima di Sinner, ci sono state una serie di situazioni nei confronti dell'Italia e di atleti italiani che qualche elemento di perplessità lo hanno portato. Mi permetto di aggiungere però come non siano state d'aiuto delle dissertazioni espresse da qualche personaggio del mondo dello sport perché sappiamo che tipo di sensibilità ha la WADA, un po' come la magistratura, su quelle che sono anticipazioni e considerazioni su temi di questo genere".
Un altro passaggio della conferenza di Malagò ha riguardato il tema elezioni federali: "Sono state settimane ricche di assemblee elettive e fa riflettere che tutti quei presidenti che avevano bisogno dei due terzi dei voti siano stati rieletti fatta eccezione per quello del canottaggio". Parlando del ricambio manageriale ha poi aggiunto; "La prima riflessione è che secondo me c'è stato abbastanza ricambio in quelle federazioni dove non c'era un presidente di lungo corso e potrei citare diversi casi". Un argomento che si è naturalmente collegato alla nuova legge del Governo sul limite del terzo mandato consecutivo: "Se l'intento normativo era favorire il ricambio, allora non è andato a buon fine. È un dato di fatto. Vuol dire che il consenso all'interno di organismi è tale che quel paletto non ha rappresentato un elemento sufficiente".