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La bellezza dello spirito italiano è sempre più al servizio dei Giochi e si presenta al mondo. Milano-Cortina 2026, tagliato il nastro del countdown a un anno dal via, inizia a 'scaldarsi' attraverso numeri (dal ticketing al numero dei volontari che hanno fatto domanda), test event e presentazioni a effetto, come quella del prossimo 14 aprile, data scelta per esporre al mondo il design tutto italiano della torcia olimpica. Avverrà a Milano e contemporaneamente a Osaka (Giappone), sede dell'Expo 2025, come annunciato dall'amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, alla presentazione delle Giochi invernali presso la sede della Stampa Estera a Palazzo Grazioli, a Roma. "Quello della torcia sarà un viaggio importantissimo che toccherà tutte le province italiane in 63 giorni, e tutti i 60 siti Unesco", ha annunciato Vernier spiegando che è previsto anche un 'roadshow' internazionale nelle città per presentare l'evento a cinque cerchi, da Monaco di Baviera a Parigi, passando per New York, Osaka, Tokyo, Oslo, Stoccolma, Seul e Pechino.
Un giro del mondo in poco più di un mese per spiegare e diffondere quello che Giovanni Malagò, numero uno del Coni e presidente della Fondazione, ha ribadito essere un modello italiano vincente: "Sarà un'olimpiade diversa, dei territori. Dal primo giorno che abbiamo venduto il nostro prodotto ci siamo presentati in modo non convenzionale. Saranno dei Giochi che si espanderanno per 22mila km di territorio. Questa formula è talmente innovativa e vincente, in virtù anche del cambiamento climatico, che guarda caso chi arriva dopo di noi, la Francia, ha seguito in un modo pedissequo il nostro masterplan. E' un modello che verrà replicato sempre di più e non escludo che possa succedere anche a livello estivo".
Giochi mai così 'made in Italy', o meglio 'italiani' come ha sottolineato il ministro Andrea Abodi: "Lavoriamo anche per quello che verrà dopo i Giochi. Guardiamo anche oltre quel mese olimpico. Il nostro obiettivo è di far diventare i Giochi 'italiani': l'impegno è distribuire tutti gli stimoli possibili che attraversino l'Italia anche dove la neve non si vede mai. Infrastrutture che si preservino nel tempo e un ambiente naturale da valorizzare. Anche il Cio sa che deve sempre restare un'eredità. Avremo risultati lusinghieri, già i dati sono confortanti, dai candidati volontari alla biglietteria". E proprio su questi due ultimi aspetti si è concentrato Varnier spiegando il processo di crescita dell'evento, step by step: "Abbiamo lanciato il programma ticketing, quello di vendita al pubblico generico, il 6 febbraio. Avevamo chiesto al pubblico di registrarsi e abbiamo ricevuto più di 350mila richieste, di cui il 70% dall'estero. Queste persone si sono assicurate tre ondate di sorteggio e nei primi sei giorni abbiamo venduto quasi trecentomila biglietti, è un inizio molto positivo". Poi c'è il progetto volontari andato oltre ogni aspettativa: "Senza il loro contributo non si farebbero i Giochi. Sono circa 18mila i posti disponibili e di solito ci si aspetta di avere circa il doppio delle candidature, ad oggi invece sono 96mila. E' un numero straordinario, dimostra quanta attesa ci sia per Milano-Cortina". I Giochi iniziano dunque a plasmarsi e anche le polemiche vengono messe da parte. Gli organizzatori si sono gia mobilitati con i sindacati per evitare scioperi durante i Giochi mentre sulla contestata pista da bob, Abodi ha risposto a chi ritiene la scelta di Cortina non proprio funzionale dal punto di vista dell'impatto ambientale. "Il cantiere della pista può sembrare invasiva, ma l'impianto sarà sostenibile. Restare in Italia è stato un atto di cosciente responsabilità. Quello che offriremo al mondo per le Olimpiadi e dopo sarà impianto moderno e competitivo". Lo si saprà a Giochi fatti.