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Roma, atleti sfrattati e senza società: "Rivogliamo il laghetto dell'Eur"

15 Gen 2025 - 16:29

Si sono dovuti trasferire ad Ostia e a Tor di Quinto, con evidenti disagi e abbandoni allo sport, i 100 atleti della ex SSD Canottieri Eur, che si allenavano al laghetto dell'Eur e che hanno scoperto i primi di dicembre di non far più parte di una SSD perché la Società a cui erano iscritti era stata cancellata dal Registro delle Società Sportive Dilettantistiche e, di conseguenza, revocata dalla Federazione Canoa Kayak, con decadimento automatico di tutti i tesseramenti". Lo denunciano le famiglie degli atleti dell'ex Canottieri Eur, a Roma. "Le irregolarità della ex società Canottieri Eur - proseguono in una nota - non si fermano al discorso del tesseramento e iscrizione al registro, ma la stessa ha problemi ancora più gravi da risolvere e le famiglie non sono mai state informate di nulla. La società stessa ha un contratto con EUR Spa, ormai scaduto da tempo. EUR Spa che ha come obiettivo la ristrutturazione del Centro Mariner di sua proprietà, ha confermato che la società 'pur senza titolo giuridico, sta impedendo la ripresa in consegna dei locali e dell'attività'. Nonostante la mancanza di un contratto valido, la Società continua a richiedere pagamenti agli atleti per l'accesso alle strutture, senza però regolarizzare le iscrizioni. E' stato accertato che la Società ha fatto allenare i ragazzi senza assicurazione per non si sa quanto tempo, anche dopo la revoca della affiliazione e quindi anche senza l'assicurazione della Fick. Un'ulteriore violazione di legge e di principio dello sport riguarda il fatto che gli atleti, sia minori che maggiorenni, sono stati tesserati ad un Ente di promozione sportiva (Aics) senza che ne fossero informate le famiglie o avessero dato il loro consenso, esponendo i loro dati personali senza alcuna autorizzazione e senza che l'ente ne fosse a conoscenza. Ed ora gli atleti dell'ex Canottieri Eur e le loro famiglie stanno portando avanti una battaglia per far valere i propri diritti e tornare al laghetto dell'EUR. Allenarsi in strutture così distanti da casa comporta enormi difficoltà e disagi, mettendo seriamente a rischio l'anno agonistico e la possibilità di essere selezionati per la Nazionale italiana".

"Pertanto - concludono - sono decisi a far valere i propri diritti e proseguiranno nella loro protesta contro queste gravi violazioni, chiedendo che la loro situazione venga risolta al più presto dalle autorità competenti, per permettere loro di tornare ad allenarsi in un ambiente regolare e sicuro".

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