"Non so cosa dire, è stata una battaglia contro me stesso". Così Carlos Alcaraz dopo l'eliminazione shock al secondo turno dell'Us Open per mano dell'olandese Botic van De Zandschulp. Lo spagnolo, numero 3 del mondo e del seeding, è andato al tappeto in tre set dopo appena due ore e 10 minuti di gioco. "Oggi stavo giocando contro l'avversario e stavo giocando contro me stesso nella mia mente", ha detto Alcaraz in conferenza stampa, spiegando di aver provato "un sacco di emozioni che non potevo controllare". "Era una montagna russa, diciamo, nella mia mente. Non posso essere così se voglio pensare in grande, quindi devo migliorarmi. Devo imparare a farlo", ha ammesso il 21enne murciano, che ha visto sfumare la possibilità di continuare la striscia vincente negli Slam di questa stagione dopo le due vittorie a Wimbledon e al Roland Garros. "Non sono riuscito ad aumentare il mio livello", ha detto senza mezzi termini. "Il mio livello è rimasto allo stesso punto per tutta la partita e non è stato abbastanza per vincere o per darmi la possibilità di entrare nel match". Alcaraz ha elogiato il suo avversario: "Penso che abbia giocato alla grande. Ha giocato un tennis davvero buono. Pensavo che mi avrebbe dato più punti gratuiti. Non ha fatto molti degli errori che pensavo avrebbe fatto, quindi ero un po' confuso. Non sapevo come gestirlo, come affrontarlo".