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"Lo spagnolo è più giovane, meno formato anche per la sua storia. Sinner ha avuto la fortuna di avere una famiglia alle spalle che gli ha trasmesso determinati valori, di scegliere persone che gli hanno seminato valori importanti. Oltre all'abilità di saper ragionare da campione. La grande differenza tra i due è che Alcaraz è più esuberante, fa più fatica a gestire alcune situazioni ma è un ragazzo di cui un Paese può andar fiero". Così Vincenzo Santopadre, allenatore italiano, durante la prima tappa romana del Trophy Tour, andato in scena al Circolo Canottieri Roma dove sono state esposte la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, recentemente conquistate dall'Italia.
"I successi vengono dalla storia, In questo momento siamo ammirati da tutti, siamo un modello anche per altre federazioni - prosegue Santopadre -. Un giocatore da solo non va da nessuna parte. Oggi i ragazzi sono un po' più persi, hanno più modo di andare fuori equilibrio. È pieno di giocatori che in coppa Davis si sono paralizzati, Matteo è sempre stato un leader, un uomo squadra e sin da bambino ha partecipato a gare di squadra".