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TRIS IN DIAMOND LEAGUE, MEI: "AZZURRI UOMINI DA BATTERE"

15 Set 2024 - 14:19

Tre successi in Diamond League, per l'Italia, non erano mai arrivati. La tappa di Bruxelles, però, con i diamanti portati a casa da Gianmarco Tamberi nel salto in alto, Larissa Iapichino nel salto in lungo e Leonardo Fabbri nel peso, con tanto di record italiano migliorato di 3 centimetri, rappresentano un evento mai successo prima e per questo ancora più straordinario. "Il tris di successi in Diamond League è quasi la naturale conclusione di una stagione ancora migliore degli anni precedenti. Tokyo, con i suoi 5 ori, ha rappresentato il momento più alto dell'atletica, pensavamo fosse una cosa irripetibile e invece i ragazzi si sono ripetuti con la Coppa Europa, le 24 medaglie di Roma e il 70% di finalisti in più a Parigi. Ci stiamo abituando alla straordinarietà, vincere 3 Diamond League dà la dimostrazione che i nostri ragazzi sono ormai tra quelli da battere. Sono molto felice, anche se lo sarei stato di più se fosse andata così anche a Parigi" ammette sorridendo il presidente Fidal, Stefano Mei, all'ANSA. Un successo, quello dei tre moschettieri italiani, che riscatta la parziale delusione della tappa romana quando proprio Fabbri e Tamberi, tra i più attesi, non riuscirono a conquistare il primo posto di fronte al pubblico di casa. "L'atletica ad agosto a Roma è difficile farla, al Golden gala abbiamo fatto 25.000 presenze. Un po' di rammarico c'è, il 30 agosto erano passati solo 20 giorni dalla fine delle Olimpiadi. Tamberi era in crescendo, Fabbri pure anche se a Parigi ha risentito dell'essere uno dei favoriti. Larissa invece si sta stabilizzando su certe misure, manca l'acuto e la stiamo aspettando. Lei deve stare tranquilla, bene la Diamond League, ma il campionato è un altro discorso. L'argento a Roma è stato un buon viatico. I ragazzi stanno crescendo e al prossimo anno ai mondiali di Tokyo avremo ancora tante soddisfazioni e punto ad aumentare il numero dei finalisti", prosegue Mei. Che infine torna sull'Olimpiade di Parigi sottolineando, in particolare in merito alle prestazioni di Fabbri, come "essere delusi per un quinto posto significa che siamo diventati una potenza mondiale. Gimbo è stato molto sfortunato, ha avuto i calcoli e mi auguro di non averli mai. Avrei preferito venissero a me perché avremmo una medaglia d'oro in più, ma soprattutto per lui che non è mai stato fortunato. Lui è un atleta straordinario, un professionista esemplare. Vediamo se riesce ad arrivare a Los Angeles, anche se è difficile, è grande e si sarà anche un po stufato", conclude il numero uno della Fidal.

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