I risultati di una disciplina che ci ha dato due ori olimpici
In quello che è stato certamente un anno magico per l’Atletica Italiana, un ruolo significativo va riservato per una specialità che ha sempre avuto, nel nostro Paese, una grande tradizione, la Marcia che ci ha regalato nel corso delle Olimpiadi giapponesi ben 2 delle 5 medaglie d’oro finali, grazie ad Antonella Palmisano nella 20 km femminile e a Massimo Stano sull’identica distanza maschile
L’impresa della marciatrice pugliese che il 6 agosto, proprio il giorno del suo trionfo a 5 cerchi, ha compiuto 30 anni, è stata contraddistinta da un successo netto con ben 25 secondi di vantaggio sulla seconda, la colombiana Sandra Arenas, per un crono finale di 1h29’12.
Battute nettamente anche le due temibilissime cinesi, favorite della vigilia, la campionessa olimpica di Rio 2016, nonché mondiale di Doha 2019, Liu Hong, che ha potuto solamente lottare per conquistare il terzo posto sul podio, mentre Yang Jiayu, campionessa del mondo a Londra 2017, dopo essere stata in testa per gran parte della gara, è stata attardata da una penalità.
La Palmisano, prima delle Olimpiadi, aveva gareggiato sulla distanza dei 20 km solamente nell’ambito della sua vittoria ai campionati europei a squadre di marcia, a Podebrady, dove aveva chiuso in 1h27’42, per superare di 21 secondi la campionessa europea sulla distanza, la spagnola Maria Perez che è arrivata quarta a Sapporo.
In ogni caso, un anno molto interessante per questa disciplina femminile, con il grande risultato cronometrico realizzato a marzo dalla cinese Jiayu, che ha battuto il record del mondo di ben 49 secondi con il tempo di 1h23’49 a Huangshan, davanti alla connazionale Liu Hong che, con 1h24’27, ha fatto meglio del precedente record mondiale da lei stabilito a La Coruna nel 2015, mentre la terza classificata di quella gara, Qieyang Shijie, ha fermato il crono a 1h24’45, quarta miglior prestazione mondiale di tutti i tempi