Il norvegese si supera con un record quasi soprannaturale
Non ci sono veramente più aggettivi, per definire quanto fatto dal norvegese Karsten Warholm, nella quinta mattinata del programma olimpico dell’Atletica, che ha vinto come previsto l’oro nei 400 ostacoli ma con un crono che ha semplicemente del sovraumano: 45″94.
Per dare un’idea di quel che possa significare un simile tempo basti pensare che, in Italia, con una simile prestazione si arriva tranquillamente sul podio di una campionato italiano assoluto nei 400 piani, vale a dire senza i 10 ostacoli posti sul giro di pista.
Un primato mostruoso, a nostro avviso, uno dei più incredibili della storia dei primati di tutti i tempi, forse anche di più del 9″58 di Bolt sui 100 in una finale dove, peraltro, si è volato con anche lo statunitense Rai Benjamin che piazza anche lui un crono stratosferico, chiudendo in 46″17, oltre mezzo secondo in meno rispetto al vecchio record del mondo sempre di Warholm di 46″70, fatto il primo luglio di quest’anno.